La seconda prospettiva sugli sviluppi dell’Extended Reality riguarda il futuro e, più precisamente, la crescente e innovativa integrazione tra realtà fisica e digitale.
I visori lanciati nel 2023, come Vision Pro di Apple e Meta Quest 3, sono già in grado di coniugare realtà aumentata, realtà mista, realtà virtuale. Favorendo appunto esperienze fluide e senza soluzione di continuità tra mondo fisico e virtuale. Un progresso significativo, in termini di immediatezza di utilizzo, che rimane tuttavia frenato dai prezzi poco accessibili su larga scala. Inoltre, la repentina evoluzione dell’intelligenza artificiale e dello spatial computing sta delineando uno scenario di esperienze immersive integrate tra online e fisico, secondo paradigmi non ancora raggiungibili con le tecnologie sul mercato. Da un lato, dunque, è vero che nelle esperienze immersive la distinzione tra reale e virtuale potrebbe essere sempre più sfumata. Dall’altro, però, le prospettive dei consumatori confermano lo stato embrionale del mercato.
Opinioni e aspirazioni degli utenti
Oltre il 50% degli internet user italiani ha infatti dichiarato agli analisti dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverse del Politecnico di Milano di conoscere almeno un mondo virtuale – percentuale che supera il 70% nelle fasce più giovani -, ma entro i confini del gaming (Fortnite, Minecraft, Roblox). Inoltre, la maggior parte degli accessi avviene ancora prevalentemente tramite pc e la diffusione di visori resta limitata (secondo le stime, poco meno di mezzo milione di consumatori). Ampliando la survey a tutte le tecnologie di Extended Reality, circa un utente su quattro nell’ultimo anno ha fruito di esperienze in realtà aumentata/mista o realtà virtuale. A più della metà, tuttavia, piacerebbe provare queste tecnologie. I principali utilizzi, escludendo gaming e social, riguarderebbero la visualizzazione di prodotti in ambiente domestico o di informazioni aggiuntive in determinati luoghi (AR), nonché la visita di showroom virtuali o la partecipazione a eventi/tour (VR). Una certezza viene dal loro giudizio: per entrambe le tecnologie, meno del 5% degli utenti ha valutato negativamente l’esperienza.
Accogliamo dunque con interesse questa tendenza, coniugandola soprattutto all’incedere dell’AI nei processi di creazione e personalizzazione di ambienti, personaggi e oggetti digitali. Ma l’intelligenza artificiale andrà potenzialmente a migliorare il settore industriale, integrando gli
strumenti di computer vision ai dispositivi XR. In ultimo, occhio all’evoluzione del Digital Twin: il gemello digitale di aziende, edifici, città, può fare la differenza in tanti contesti professionali, professionali e non.