Molta attenzione allo “stile BYOD” e fiducia nell’avvicinamento e nell’integrazione tra mondo IT e mondo AV: questi i cardini del pensiero di Lenovo, nelle parole di Andrea Recupero che abbiamo intervistato di recente
A volte, è inevitabile rammaricarsi perché il tempo a disposizione non basta a fare tutto quello che si vorrebbe fare. È il caso di questa intervista che ci ha concesso Andrea Recupero, EMEA Smart Collaboration Director di Lenovo, che avremmo voluto incontrare in occasione dell’ultimo ISE, a Barcellona, per avere da lui un quadro generale delle novità di questo importante marchio, ma che ci siamo dovuti accontentare di sentire successivamente. Andrea è stato molto gentile e disponibile e ci ha concesso una proficua chiacchierata.
Ripartiamo da ISE: puoi dirci qualcosa sui prodotti che avete presentato e lanciato?
AR – Molto volentieri. Si tratta essenzialmente di due soluzioni che abbracciano l’esigenza delle meeting room nella vision di Lenovo. Anzitutto, ThinkSmart Tiny Kit è pensata per uno scenario entry level, con l’idea di accelerare il processo di trasformazione degli spazi di condivisione, senza rinunciare a una gestione sicura e centralizzata. E poi abbiamo ThinkPad Universal USB-C Dock, che si inscrive perfettamente nella filosofia Smart Technology Call di Lenovo. ThinkSmart Tiny Kit è ideale per meeting room di piccole e medie dimensioni, e rende possibile anche la condivisione via HDMI. Il concetto di base è modulare, in modo che gli utenti possano aggiungere periferiche, come la ThinkSmart Cam già sul mercato e la ThinkSmart Bar 180, camera dimostrata a ISE per la prima volta, sviluppata in collaborazione con Jabra. A fungere da filo conduttore per il nostro modo di intendere la meeting room, ovviamnente, è sempre Microsoft Teams Rooms.
Per quanto riguarda ThinkSmart Dock, invece si tratta di un prodotto focalizzato sul mondo BYOD, una dock station intelligente che consente all’amministratore IT di avere funzionalità tipiche di una sala riunioni gestita anche in contesti molto più piccoli. Da sottolineare il sistema di cable management avanzato per migliorare il setup e l’aspetto visivo, con un solo cavo che si collega al proprio PC. Ovviamente è possibile lavorare con varie piattaforme, Zoom, Webex ecc… Queste nuove soluzioni saranno sul mercato a partire dalla seconda metà del 2024.
Puoi parlarci della vostra visione, come Lenovo? Cosa vi caratterizza?
AR – L’idea alla base della nostra visione è trasferire l’expertise in ambito IT di Lenovo nel mondo della Collaboration, offrendo soluzioni tecnologiche per meeting room che uniscano la praticità alla qualità. Un altro fattore importante a livello strategico sono i servizi, che ci differenziano rispetto a molti competitor: tre anni di garanzia Premier Support di default come offerta post-vendita sulle soluzioni ThinkSmart Collaboration, estensibile a cinque anni. Insomma, vogliamo unire e far dialogare i due mondi, IT e AV. La sfida è rendere la Collaboration uno strumento per tutti.
Come vedete il mercato italiano? Qual è la sua evoluzione, dal vostro punto di vista?
AR – Il mercato italiano sta manifestando un interesse evidente per la Collaboration. Lavoriamo molto con Microsoft e c’è una crescita importante anche nello scenario BYOD, oltre a un incremento di sale equipaggiate, con preferenza per spazi di piccole dimensioni. Le huddle room sono un vero e proprio trend, che abbiamo visto già in passato e traina molto il mercato. Interessanti anche le postazioni individuali o per due persone, le cosiddette phone booth. A ISE, infatti, abbiamo presentato una soluzione phone booth disegnata per il nostro ThinkSmart View Plus, con acustica avanzata e integrazione totale verso il BYOD e gli scenari di collaborazione.
Potete confermare che è in atto una sorta di avvicinamento tra Control Room e Collaboration?
AR – Si tratta di una cosa molto interessante, la confermiamo assolutamente. Non a caso, con Q-Sys e Biamp abbiamo istituito collaborazioni proprio per queste applicazioni, sono due player molto forti per le Control Room. L’integrazione è sempre più richiesta. Oggi i clienti chiedono un’interfaccia unica intuitiva e semplice che permetta di gestire tutta la sala.
Sono passati diversi mesi da ISE: quale feedback riportate?
AR – È stata una fiera molto interessante, storicamente legata all’AV. Moltissimi end user che mi ha fatto piacere poter ascoltare per capire gli scenari futuri. Noi offriamo tanta tecnologia ma dobbiamo costruire un’offerta che possa essere recepita e utilizzata dalle aziende. A ISE, poi, si rinsaldano sempre partnership e strategie.
Un’ultima domanda: quale convergenza vedete tra Collaboration e mondo Educational?
AR – Il mondo Education per noi molto interessante. Il covid ha dato una spinta molto forte all’adozione di tecnologie per l’insegnamento, anche a distanza. L’Educational è un mercato verticale nel quale crediamo molto, anche in prospettiva, con realtà aumentata e realtà virtuale. Al momento, però, l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale è il tema più attuale. E infine, anche l’IoT è uno spunto interessante.