Tra gli argomenti previsti di AV Playground@Bari, che si svolgerà il prossimo 20 ottobre, anche un focus sul benessere acustico, per spiegare la relazione tra acustica, psicoacustica… e fedeltà al nostro ristorante preferito!
Tra meno di 10 giorni saremo a Bari per la seconda tappa di AV Playground, l’evento di Connessioni pensato per creare legami tra il settore delle tecnologie integrate e quello dei loro utilizzatori, nelle varie possibili applicazioni.
A Bari, specchio di una regione che ha fatto dell’accoglienza una delle sue realtà economiche primarie, parleremo proprio del contributo delle tecnologie al rinnovamento di questo settore. E tra queste, proporremo un focus sull’audio: ma non ne parleremo in senso attivo, cioè di tematiche relative alla progettazione impianti per la diffusione sonora, piuttosto del benessere acustico, che si lega strettamente al benessere psicofisico delle persone.
“Tutti ne facciamo esperienza quando frequentiamo un locale, o un ristorante – ha raccontato Francesco di Pinto, tecnico esperto di acustica e tra i relatori di AV Playground@Bari del prossimo 20 ottobre – : ci ritroviamo seduti al tavolo con amici o colleghi ma il luogo risulta così rumoroso da impedirci di dialogare con il nostro vicino, e il frastuono e i riverberi sono fastidiosi che l’unico desiderio alzarci e uscire. Quasi sicuramente eviteremo di tornare in quel locale, così il suo gestore perderà un cliente, o molto probabilmente un gruppo di clienti, e i social network faranno inevitabilmente da cassa di risonanza…
Quante volte ci è capitato di cenare in un locale dove una tenda del giusto spessore, o un semplice soffitto fonoassorbente, con una piccola spesa, hanno potuto restituire al gestore il suo cliente, e il suo fatturato? Nel mio intervento del 20 ottobre prossimo parlerò dei meccanismi della percezione sonora, di come udiamo e della relazione tra un ambiente sonoro corretto e benessere, nell’esperienza di tutti i giorni come nelle direttive tecniche vigenti. Spero che i progettisti e i direttori di hotel, i designer così come gli architetti che operano nel settore, traggano beneficio da queste informazioni, al fine di migliorare sempre più l’esperienza che i clienti vivono in un luogo pubblico, così come negli spazi per la convegnistica o il co-working che, sempre più spesso, troviamo nell’offerta alberghiera”.
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