Grazie ad Adam Hall con il suo marchio Cameo, dedicato al lighting, durante ISE 2024 abbiamo avuto l’occasione di scoprireni graffiti di Poblenou a Barcellona, un ex quartiere industriale che ha trovato nuova vita grazie ai colori della street art
Il graffitismo, grazie anche al contributo di artisti come Keith Haring, negli ultimi due decenni è stato riconosciuto come Street Art, uscendo dal contesto della cultura underground e diffondendosi a livello di cultura di massa, tanto da divenire strumento di riqualificazione e valorizzazione urbana. È quello che è accaduto a Barcellona nel quartiere Poblenou: teatro nei primi del ‘900 di industrie di tutti i settori, dagli anni ’60 le fabbriche hanno iniziato a chiudere, lasciando improvvisamente liberi enormi spazi successivamente convertiti in magazzini e officine e, più recentemente, in loft, gallerie d’arte e negozi.
È proprio qui che Adam Hall, e in particolare il suo marchio di illuminotecnica Cameo, ci ha portato per un tour tra i graffiti più belli e significativi di Barcellona. Accompagnati da Elisa Posteraro, Ext. Public Relation and Media Manager Adam Hall, insieme ad altri 12 giornalisti della stampa internazionale, abbiamo raggiunto il quartiere Poblenou. Sotto la guida di Tatiana Quiroz-Marín, co-creatrice e musa di Tim Marsh (tra i più famosi urban artist del momento), abbiamo ammirato le sorprendenti opere eseguite da vari street artists: i pappagalli variopinti, le tigri e le volpi del Poble Zoo di Tim Marsh, i disegni geometrici degli psychedelic artists, i bellissimi volti di David Villaecija e tanti altri graffiti che colorano le vie di questo quartiere.
Come in molti paesi, anche in Spagna questa attività è illegale, così gli artisti spesso dipingono su commissione dei proprietari le facciate o i portoni di ex fabbriche, negozi o magazzini… gli edifici abbandonati, originaria destinazione del graffitismo, costituiscono ancora una eccezione, anche se persiste il rischio di essere multati. La street art è per definizione arte “effimera” e alcuni dei graffiti che possiamo ammirare oggi potrebbero non esserci più domani, anche se al loro posto ne troveremmo sicuramente di nuovi. Ma soprattutto, non chiamiamoli solo graffiti, perché ognuno di essi racconta un’emozione, un messaggio, un pensiero.
E dopo un pomeriggio tra gli artisti di strada, la serata si è conclusa a cena con gli artisti della cucina, con tapas “stellate” e birra locale.
Grazie a Cameo e ad Adam Hall, e in particolare a Elisa Posteraro, per averci accompagnato in questa bellissima serata alla scoperta delle mille luci della Street Art.