Le impressioni di Simone Madoni, consulente ed esperto del mercato e del broadcasting, al termine del Content Production & Distribution Summit di ISE 2024 – Parte seconda
Riprendendo l’incipit della prima parte di questa serie di interventi sul “new broadcas”, torniamo a parlare di scetticismo iniziale. Impressione che il nostro esperto e consulente Simone Madoni, alla sua prima partecipazione a ISE 2024, ha presto fugato visitando la fiera e partecipando al Content Production & Distribution Summit. “Tra i padiglioni ho trovato tante proposte tipicamente ascrivibili, se così vogliamo dire, al mondo broadcast – spiega -. A dimostrazione del fatto che questo mercato si sta muovendo con rapidità e interesse verso l’AV. Uno speciale mix di contenuti audiovisivi in tutte le forme e le declinazioni, un flusso di dati sempre più presente in qualsiasi ambito della comunicazione: forse questo aspetto riassume un po’ il nostro cercare di incastonare il broadcast nell’universo dell’AV professionale. Quest’anno a ISE assistiamo probabilmente al primo passo di un’integrazione che diventerà sempre più evidente”.
Possiamo dire che l’ubiquità del contenuto, a volte, sia più importante anche della qualità dello stesso? Le due cose possono viaggiare insieme. “Visto che siamo italiani, partiamo dalla nostra specificità territoriale, ancora strettamente legata alla diffusione della banda larga e alla connettività su larga scala – continua Madoni -. Il nostro paese, appunto, soffre di un ritardo che definirei quasi endemico. Se la componente del digitale terrestre è ancora molto forte, e soffriamo anche geograficamente la mancanza di una copertura di rete al 100%, il freno a determinate evoluzioni tecnologiche, anche nella trasmissione dei contenuti, è presto spiegato. Tuttavia, per vedere il bicchiere mezzo pieno, rispetto a 3-4 anni fa sull’infrastruttura penso sia stato fatto tanto e piano piano si sta arrivando alla copertura completa. Certo, parliamo di un tema estremamente complesso, che ci condurrebbe a toccare anche aspetti quali smart TV e ulteriori confini del broadband”. Nel frattempo, restiamo ancorati al fatto che questi ecosistemi dialogano tra loro molto più di un tempo e che il percorso sembra essere avviato.
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