La 16° edizione di ISE, e l’ultima del capitolo olandese, si è inaugurata ieri con il consueto taglio del nastro dopo la conferenza stampa di inizio fiera, presentata da Mike Blackman accompagnato da una cospicua parte del suo staff.
Ma non è stata una inaugurazione come un’altra: come per le altre edizioni era alta l’aspettativa per l’inizio del più importante, per molti di noi, appuntamento del settore nell’arco dell’anno, eppure non era questo l’unico motivo.
Era infatti alta la trepidazione rispetto al flusso dei visitatori in arrivo: nei giorni subito prima della fiera vari accadimenti si sono susseguiti che avrebbero potuto influenzare l’effettivo arrivo in fiera, nonostante un numero di pre registrazioni, come Blackman ha mostrato nella grafica dedicata durante la conferenza stampa, superiore a quello dell’anno scorso nello stesso periodo.
Da un lato le notizie riguardo al Coronavirus, tanto che ISE stessa ha diramato informazioni continuative sul tema, rassicurando i visitatori che la fiera avrebbe rispettato alla lettera decisioni e raccomandazioni delle autorità sanitarie; notizie seguite da alcune illustri defezioni, la più chiacchierata quella di LG, accompagnata da una ulteriore cinquantina di espositori cinesi, ovvia conseguenza delle restrizioni sui voli aerei dalla Cina. Oltre a questo, l’arrivo dello Storm Ciara, che da domenica sta spazzando con violenza tutto il Nord Europa con venti fino, e in alcuni casi oltre, i 100 Km orari, tanto da influenzare l’arrivo di molti aerei (forse provocando una paura più intensa di quella per la salute ai molti che sono giunti ad Amsterdam con un atterraggio movimentato).
Tuttavia, benché abbiamo l’impressione che gli italiani abbiano reagito con particolare ansia alle notizie sul Coronavirus, possiamo dire che l’apertura della fiera… è stata proprio come tutte le altre. Nel senso buono della frase. A parte coloro che preferiscono salutarsi con un colpetto sul gomito invece che con abbracci e strette di mano, e i flaconi del detergente per le mani su alcuni banconi, ci è sembrato infatti che sia il clima generale, che la qualità degli stand presenti (e anche la quantità, che ha comunque superato di alcune centinaia i numeri del 2019), che il numero dei visitatori sia stato assolutamente in linea con gli ottimi numeri, in costante crescita da 16 anni, a cui ci ha abituato ISE negli anni. E da questo lato, effettivamente, ISE ci ha abituato molto bene!