Il genio visionario di David Lynch ha impreziosito la Milano Design Week, con un’installazione intitolata “Interiors by David Lynch. A Thinking Room”, uno spazio “sospeso” nel quale protagonista assoluto era… il pensiero
Tra i padiglioni 5 e 7 della Fiera di Milano, dopo si è appena svolta la sessantaduesima edizione del Salone del Mobile, i visitatori quest’anno hanno potuto fruire di una stanza dove fermarsi a pensare, interamente dedicata alla riflessione e al proprio personale flusso emotivo. “A Thinking Room” di David Lynch era infatti uno spazio separato dal mondo, due camere identiche poste una di fronte all’altra progettate dal grande regista americano, Autore di capolavori come “Velluto blu”, “The Elephant Man” e “Twin Peaks”, e costruite materialmente dal Piccolo Teatro di Milano.
L’ambiente è interamente dominato dal colore blu, con al centro un trono e un tavolino a scomparsa, nonchè materiali per scrivere e disegnare (carta, matite, pennelli…). Sospesa tra sogno e realtà, la stanza lynchiana al Salone del Mobile 2024 è anche un viaggio coindensato nel fitto immaginario del regista, Autore di visioni che si sono scolpite nell’immaginario collettivo (chi non ricorda la celeberrima sigla di “Twin Peaks”, un serial che ha letteralmente cambiato la storia della televisione negli anni Novanta?). Mistero, ambiguità, sogno, sacralità, ruolo dello sguardo e della visione: tutto s’intreccia in questo ambiente sapientemente costruito per essere l’apice di un percorso concepito da Lombardini22, che ha ideato il masterplan per la disposizione e l’architettura dello spazio espositivo.
Non troppo cinema, nella stanza lynciana, bensì qualcosa che al cinema allude senza diventarlo, e questo per esplicita volontà del regista, che ha voluto realizzare qualcosa di diverso, non uno scenario da film ma da sogno, da realtà sospesa e indecidibile, forse una metafora dell’esistere contemporaneo. Secondo Antonio Monda, da più di vent’anni grande amico del cineasta americano e collaboratore nella realizzazione di questa idea, “A Thinking Room” ha rappresentato “un’oasi per rigenerarsi, per rinascere e per rivivere. Un posto dove far accadere il pensiero.”
Sguardo nuovo e originale sul mondo dell’interior, quello di Lynch è stato un contributo decisamente affascinante alla Design Week 2024, un ambiente interno misterioso e allusivo, un po’ come i tanti interni accuratamente ricostruiti che si vedono nei suoi film, nei quali si ha l’impressione che le location “recitino” tanto quanto gli attori, e contribuiscano non poco a trasmettere allo spettatore il senso profondo di un’atmosfera e di uno stato d’animo, giocando in particolare “sul contrasto tra la forza strutturale e l’elemento aleatorio e irrappresentabile del pensiero.”