Quando si entra nel padiglione 1 si nota subito che il video a ISE sembra fare la parte del leone, come già sottolineato ieri gli stand sono imponenti, con tante soluzioni spettacolari che gareggiano tra loro. Ma è l’audio il vero strumento indispensabile, capace di pregiudicare la comunicazione se non adeguato, e di comunicare efficacemente emozioni e sensazioni, al di là della parola.
Ieri mattina abbiamo avuto modo di parlare con un rappresentate del mondo audio di categoria premium: marchi che vivono oltre alla necessità di comunicare che l’audio non è un accessorio ma un elemento fondamentale di qualsiasi progetto, anche quella di sottolineare che merita attenzione e investimenti. Non solo, la sfida è soprattutto far comprendere al cliente il vantaggio competitivo di un sistema di qualità, magari più impegnativo ma capace di fornire una esperienza realmente migliore e di elevare l’ambiente al quale si sta lavorando.
La chiave di questo processo può essere prima di tutto appoggiarsi all’esperienza degli utilizzatori, capaci probabilmente più di chi progetta o costruisce, di comunicare il beneficio di un maggiore impegno, anche economico, a favore di un sistema di qualità. “Quando un cliente, per esempio, durante il set up si rende conto della differenza e magari chiede di poter ascoltare la sua musica preferita con quel sistema, significa che abbiamo messo un mattoncino in più nella costruzione di questa consapevolezza”, ci ha raccontato il nostro interlocutore.
Il secondo elemento è valorizzare, tramite la formazione e magari anche adeguati margini, le competenze e l’impegno di chi è in grado di proporre al cliente finale una esperienza superiore dell’ascolto, conducendolo a comprendere che quella differenza ne vale la pena. Da parte dei marchi sarà quindi anche importante aiutare i propri partner a creare quel “vocabolario”, cioè gli strumenti adatti a comunicare questi valori.