C’è la tecnologia ePaper di Philips, con i display Tableaux, alla base dell’allestimento della mostra MUSE, un’esposizione di opere d’arte digitali incentrate sul tema della sostenibilità ambientale
Quando si dice: dare il buon esempio! Troppe volte, in questi anni, ci siamo trovati a commentare mostre ed esposizioni magari molto belle e meritevoli, capaci di far riflettere sul tema del cambiamento climatico e sulla necessità di ricorrere a fonti di energia rinnovabili ed ecocompatibili, ma non perfettamente coerenti, nel senso che erano le mostre stesse a non essere “sostenibili”, implicando per la loro stessa realizzazione un dispendio importante in termini energetici e di CO2. Ebbene, l’iniziativa targata Philips del MUSE Digital Art Award, un concorso che ha coinvolto artisti professionisti di tutto il mondo e studenti di accademie e scuole d’arte italiane, ha innovato proprio a partire dal concetto stesso di mostra. Come ci ha spiegato la curatrice Julia Rajacic: “L’idea era di realizzare una esposizione che fosse realmente e interamente a impatto zero, a partire dai supporti, i monitor Philips ePaper che non consumano energia, fino ai dettagli come le strutture in legno, provenienti da precedenti allestimenti, e la pannellistica in cartone riciclabile, incisa e non stampata, per descrivere titoli e autori delle opere. Anche per l’opening, abbiamo rotto con la tradizione, che vuole la presenza fisica degli artisti, invitando a non intraprendere necessariamente viaggi impattanti in termini di emissioni. Oggi la tecnologia aiuta anche ad essere presenti senza dover per forza viaggiare!”
Con opere da tutto il mondo di artisti professionisti e di studenti d’arte italiani, questa mostra brilla in particolare per le visioni di futuro rappresentate sui display Philips Tableaux che, come moderne tele, si sono prestati a riprodurle. “Per consentire agli artisti di verificare la resa del loro lavoro su questo particolare mezzo espressivo, il display ePaper, abbiamo fornito delle linee guida e un tool online per simulare la visualizzazione delle opere, così come sarebbero state presentate”, ci ha detto Luca Guariniello, marketing manager Italia di PPDS Philips professional displays. In effetti, i display ePaper Philips Tableaux, senza retroilluminazione e a consumo zero, offrono una “pasta d’immagine” molto particolare, caratterizzata in alcuni casi da un effetto “dithering”, che conferisce alle immagini una parvenza quasi “pittorica”, come se fossero composte da tante minuscole pennellate. Fotografie, frame statici di video, elaborazioni digitali e geometriche, grafiche generative ma anche disegni e immagini appositamente elaborate: c’è di tutto nelle venti opere (su circa trecento pervenute) che una giuria indipendente – composta ma non guidata nelle scelte dalla curatrice Julia Rajacic – ha selezionato per l’esposizione. Opere fascinose e potenti, capaci di far riflettere tanto sul tema della sostenibilità nel presente quanto sul mondo futuro.
Il brand Philips è presente ma, come ha puntualizzato Luca Guariniello, “è più importante parlare di tecnologia che di singoli prodotti, e l’intento con questo premio e con la mostra era quello di lanciare un segnale, di far capire che è possibile contribuire fattivamente alla sostenibilità ambientale. Philips, per esempio, ha anche iniziato a produrre nuovi imballaggi quasi interamente in soia riciclabile, privi di plastica e polistirolo.”
Aperta dal mattino al tramonto, e non oltre perché, in linea con le premesse del concept, la mostra non è illuminata con luce artificiale, né riscaldata, MUSE rappresenta a nostro avviso un importante “primo passo”, che dovrà essere seguito da tanti altri ma che inaugura decisamente un nuovo modo di immaginare a fare arte digitale.
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