Con piacere torniamo a parlare di tecnologie, progetti e iniziative dedicate alla parità di genere nel mondo AV e dell’innovazione digitale. Lo facciamo in questo rinnovato appuntamento con la rubrica di Connessioni, realizzata in collaborazione con il Gruppo Italiano dell’AVIXA Women’s Council, e dedicata, in questa e nella prossima uscita, a una speciale realtà associativa.
Informatici Senza Frontiere (ISF) è un’associazione no profit nata nel 2005 per combattere il digital divide in Italia e nei Paesi emergenti. Negli anni ha focalizzato la sua attività formativa e divulgativa sulle categorie degli anziani, dei migranti e delle persone in difficoltà in generale, per permettere loro di approcciarsi alle nuove tecnologie, ormai indispensabili per comunicare, relazionarsi, trovare lavoro. Nei suoi 19 anni di attività ha formato migliaia di persone a utilizzare pc e smartphone in modo intelligente, anche come strumenti di lavoro. Nel tempo, la necessità di formazione è emersa come emergenza, nonché leva, per favorire anche l’empowerment e l’occupazione femminile, altro punto debole del nostro Paese.
Chi è e cosa fa ISF per ridurre il gender gap in ambito professionale? Risponde Lorenza Pilloni, progettista di Informatici Senza Frontiere e project manager Progetto ITac@, iniziativa di spicco che vi racconteremo proprio in questa rubrica. “L’alfabetizzazione informatica non basta più, anche le nuove generazioni devono imparare come minimo a usare in modo professionale gli strumenti digitali di produttività – spiega -. Il 60% delle Pmi in Italia è digitalizzato, mentre il 46% delle donne non ha nemmeno una conoscenza che si possa definire di base”.
Formazione di secondo livello contro il digital divide
Per questo, l’associazione ha avviato anche progetti di formazione di secondo livello, rivolgendosi in particolare alle donne dei centri antiviolenza e alle donne migranti. E, più in generale, alle donne con scarse competenze digitali che rischiano di perdere il posto di lavoro. Va in questa direzione il progetto ITac@, dedicato alla specializzazione digitale per queste categorie. Il progetto offre alle donne tra i 18 e i 50 anni la possibilità di partecipare a percorsi di formazione digitale di secondo livello legati a programmazione di base, no code/low code e linguaggio React.
La struttura stessa dell’iniziativa è interessante, in quanto altamente sinergica. Informatici Senza Frontiere è infatti capofila del progetto ITac@, presentato in risposta al bando “Futura” del Fondo Repubblica Digitale. Tuttavia, sta portando avanti il tutto avvalendosi di un ampio partenariato, che coinvolge sia le aziende (Mygrants, Impactskills e Intesys) sia il mondo non profit, rappresentato anche dal Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione Internazionale di Parma e provincia e da Cope (Cooperazione Paesi Emergenti). “L’obiettivo è la permanenza nel mercato del lavoro, dato che nei prossimi anni si ricercheranno molte più figure professionali con queste competenze. Informatici Senza Frontiere vorrebbe che tante donne facessero parte di questo futuro”, conclude Lorenza Pilloni.
Questo articolo fa parte della rubrica realizzata in collaborazione con il Gruppo Italiano dell’AVIXA Women’s Council. Uno dei principali obiettivi del Council è quello di dare visibilità alle donne professioniste del mondo AV in Italia e alle attività dedicate a diversity, equity and inclusion nel settore STEM italiano.