Nel 2018 l’annuncio ufficiale del trasferimento, a partire dall’edizione 2021, dal Rai di Amsterdam alla Fira del Barcelona. Mike Blackman, nella lunga intervista “flash-back” dedicata al ventennale della manifestazione, ripercorre i motivi della scelta che ci ha portato all’attuale volto di ISE.
“Sapevo che prima o poi avremmo superato la capienza del Rai, ma non mi sarei mai aspettato tempi così veloci – spiega il managing director di Integrated Systems Events -. In verità, la struttura ha fatto il possibile per accoglierci al meglio, costruendo nuove aree e padiglioni temporanei. Ma non è bastato. Dopo approfondite valutazioni, insieme ai partner di Avixa e Cedia abbiamo capito che non facevamo altro che rimandare il problema”.
Dunque, era il momento di cercare una location più grande, in una città ugualmente accessibile e funzionale. E, tra le diverse opzioni europee, Barcellona aveva tutto da offrire: un polo fieristico molto grande, un aeroporto internazionale e un’ampia disponibilità di strutture ricettive. Non meno importante, si trattava di città vivace e attraente, praticamente per tutti gli espositori e gli stakeholder coinvolti nell’analisi del team di ISE.
Scrivere una nuova storia
Il capoluogo catalano, che fino a quel momento ospitava solo il Mobile World Congress, ha subito compreso l’entità di questa grande occasione. “La notizia ha fatto il giro di tutta la Spagna e di tutti i giornali, abbiamo dovuto intervenire al più presto con un annuncio pubblico – continua Blackman -. La reazione della città è stata fenomenale. A distanza di due anni, e di una pandemia che ha di certo segnato il nostro percorso, oggi c’è grande fermento. Le persone sentono parlare di ISE e capiscono sempre più di cosa ci occupiamo, sostenendoci con entusiasmo”.
Parlando dell’impatto dell’emergenza covid, scoppiata proprio alla vigilia della prima edizione spagnola di ISE, Blackman sottolinea che “sebbene gli eventi virtuali potessero essere graditi ai partecipanti, è impossibile ottenere gli stessi risultati degli incontri in presenza in termini di relazioni, contatti e vendite”. Dall’insolita edizione del maggio 2022 in poi, dunque, la fiera ha potuto finalmente iniziare il suo nuovo corso. “Vedo ISE ancora più importante in futuro. Penso che tra 20 anni saremo ancora qui, ma evoluti in qualcosa di più. Prevedo la possibilità di influenzare maggiormente l’industria e aiutarla a progredire, come ho sempre desiderato”, conclude Mike Blackman.
Leggi l’intervista completa nella sezione News del sito di ISE.