La doppia acquisizione dei marchi 18 Sound e Ciare, quest’ultima acquisita a sua volta da 18 Sound nel 2015, da parte di B&C Speakers amplia nettamente il raggio d’azione dell’azienda toscana e crea scenari molto interessanti sia dal punto di vista costruttivo che distributivo. Ne abbiamo parlato con Lorenzo Coppini, CEO di B&C Speakers, reduce del PL+S, che non ci nasconde la soddisfazione per la chiusura della trattativa, nel dicembre dello scorso anno.
Connessioni – Quali sono state le ragioni che hanno determinato l’acquisizione?
LC – 18 Sound è sempre stato il nostro miglior concorrente, dunque quando si sono create le condizioni per un’acquisizione, per noi è stata un’occasione unica per espanderci. Le ragioni di un’acquisizione possono essere di natura commerciale, produttiva, tecnologica oppure legate alle risorse interne, tutti ambiti per noi molto interessanti e nei quali 18 Sound ha mostrato un grande potenziale. Ma la ragione principale è stata commerciale: se B&C Speakers è tradizionalmente forte nelle forniture OEM, 18 Sound lo è nella distribuzione, e per questo pensiamo potrà apportare un grande contributo.
C – Il marchio 18 Sound, dunque, continuerà a esistere?
LC – Certo, come anche l’azienda, con sede a Reggio Emilia. 18 Sound è B&C hanno filosofie diverse di base, che desideriamo mantenere: a Firenze siamo più essenziali, il nostro motto è sempre stato “less is more” e abbiamo sempre privilegiato la semplicità all’eccesso di ingegnerizzazione, mentre a Reggio hanno sempre spinto sulla ricerca per la tecnologia d’avanguardia e il dettaglio. I marchi resteranno distinti nello sviluppo dell’innovazione, ma integrati per lo scambio di idee.
C – Per quanto riguarda l’organizzazione del personale?
LC – Sì, 18 Sound manterrà la propria struttura, il personale, il sito produttivo, la filosofia. Ovviamente cercheremo di “fare squadra”, e sfoltire allo stesso tempo i “doppioni”: per esempio, abbiamo nominato come CEO Francesco Spapperi (già membro del nostro CdA), lavoreremo con molti dei nostri stessi fornitori e prenderemo spunto reciproco per le buone pratiche, badando anche di non fare due visite distinte allo stesso cliente. Per perseguire questo obiettivo, abbiamo anche nominato un nuovo team esecutivo: Matteo Bianchini, già conosciuto nel settore, è responsabile vendite OEM da Reggio Emilia, e abbiamo nuove risorse per la parte amministrativa e di controllo finanziario.
C – Come verranno gestite le inevitabili aree di sovrapposizione commerciale?
LC – Ove non vi siano conflitti o sovrapposizioni, manterremo le linee distinte e la fidelizzazione dei clienti. B&C ha sempre fatto un grosso lavoro di sviluppo OEM in collaborazione con i grandi marchi del settore dell’audio professionale, mentre 18 Sound se vogliamo è più sviluppata e capillare a livello commerciale. La differenziazione resta quindi fondamentale.
C – 18Sound/Ciare vi aiuteranno a essere presenti in nuovi mercati?
LC – Ciare e 18 Sound sono già presenti nel car audio, mercato ancora vivace in alcune aree come in Sud America, o in alcune zone del Medio Oriente. E l’automotive, inteso come fornitura alla fonte, è un mercato enorme dove non siamo stati presenti e al quale pensiamo. Inoltre, Ciare in special modo soddisfa la richiesta di prodotti entry level che, con la struttura storica di B&C, facciamo fatica a realizzare. Ma si tratterà di uno step successivo.
C – L’esordio “congiunto”, in sede internazionale, è stato a PL+S ma eravate presenti con stand separati.
LC – A Francoforte ogni azienda presidiava un proprio stand, anche se con stand in sostanza alleati, ma ognuno con prodotti e linee differenti. Per Ciare si è invece deciso di non esporre, perché i progetti di rilancio del marchio hanno bisogno di più tempo.
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