Portare gli standard AV nel mondo IT si può, ma come? InfoComm dà dei suggerimenti
Le sfide delle sale riunioni e delle tecnologie di videoconferenza stanno progressivamente scivolando negli ambienti IT. Questo può essere un fenomeno scoraggiante, specialmente quando piani a lungo termine sono sul tavolo. Quando qualcuno prende la decisione di investire in tecnologie per sale riunioni, la paura è che non appena installata sia subito destinata a diventare obsoleta, e vuole sapere come investire in tecnologia che possa durare nel tempo. In questa transizione, molti clienti stanno guardando sempre meno a soluzioni hardware e sempre più a soluzioni software, transitando tra piattaforme estensibili e costruiti attorno a concetti familiari. Chi lavora in questo campo vuole soluzioni che siano facili da integrare con le strutture già esistenti.
L’importanza degli standard
Oggi, spesso le tecnologie per le sale riunioni tendono all’unione di diverse componenti hardware, ognuna con le proprie caratteristiche e ognuna che impiega differenti protocolli. Gli aggiornamenti di sistema a livello aziendale sono difficili. La gestione e il monitoraggio delle sale è quasi impossibile. Ora più che mai realizziamo quindi l’importanza degli standard: quando un team IT si trova a dover integrare sistemi AV nel suo dipartimento, il problema diventa centrale. Le IT hanno già una serie di standard propri; quello di cui hanno bisogno è di integrare in sé gli standard AV&C (Audio, Video and Control): è un linguaggio che conoscono, con benefici che capiscono.
Early Adopters della standardizzazione AV
Per questo InfoComm suggerisce di investire in infrastrutture durevoli, trovare i giusti partner e sviluppare standard tecnologici a livello aziendale. Matt Anders, manager di una compagnia di servizi globale per una multinazionale dell’e-commerce, dice che il suo team AV è stato parte di IT per circa cinque anni. Sulla stessa linea Pete Kolak, ex ingegnere di conferenze presso Adobe e ora Senior Manager of Conferencing per un’industria leader nella costruzione di network ad alta performatività, che afferma: “nella mia esperienza non ho mai lavorato per una compagnia dove l’AV fosse separato.” Il futuro sembra quindi andare verso una convergenza AV/IT, quindi, e noi di Connessioni siamo qui per monitorarla.
Ricordiamo che lo scorso 13 settembre InfoComm ha annunciato di aver cambiato il proprio nome in AVIXA, decisione accompagnata da un totale rebranding e da una rinnovata strategia. Noi di Connessioni c’eravamo, e ne abbiamo parlato nel nostro reportage.
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