La gestione dell’illuminazione artificiale è il primo stimolo circadiano in uffici ed edifici, in grado di garantire maggiore produttività, concentrazione, creatività ed eventualmente guarigioni più veloci e risparmi sui costi
La soluzione Crestron per un’illuminazione artificiale che funga da primario stimolo circadiano negli edifici costruiti secondo lo Standard WELL segue una tendenza sempre più diffusa nell’illuminazione architettonica. La proposta Crestron consiste in sistemi di controllo piuttosto semplici da usare, che seguono precise specifiche.
In spazi per uffici, il controllo dell’illuminazione in chiave circadiana può aiutare ad ottenere una maggiore concentrazione, oltre a migliorare la produttività e la creatività dei lavoratori. In ambienti sanitari, come ad esempio nella stanza di un paziente in un ospedale, questa illuminazione può addirittura, in alcuni casi, accelerare la guarigione. Nelle aule scolastiche, infine, può migliorare comportamento e concentrazione degli studenti. E negli alberghi può aiutare gli ospiti ad adeguare i loro ritmi naturali all’ora locale e quindi mitigare gli effetti del jet lag. Oltre ai benefici fisici, il nuovo WELL Building Standard comporta per i proprietari e i gestori degli edifici un risparmio sui costi.
I sistemi di controllo e le interfacce grafiche Crestron (come touch screen, desktop o applicazioni mobili) consentono agli utenti di controllare il colore, l’intensità e il dosaggio della luce nel loro spazio, creando un particolare effetto circadiano. Caratteristiche come le impostazioni grafiche di colore e l’impostazione a tempo degli scenari consentono alle persone di sintonizzarsi al meglio con l’ambiente e di ottenere sempre il massimo dalla location. “La ricerca suggerisce che la regolazione automatica della temperatura colore e dell’intensità della luce per la sincronizzazione con il ritmo circadiano naturale è in grado di creare un ambiente ottimale, ingannado per così dire i nostri corpi”, ha spiegato Nathan Dietrich, Direttore, illuminazione commerciale di Crestron. “La ricerca sui ritmi circadiani può essere complicata, ma l’implementazione di una soluzione che venga loro incontro non lo è”, ha concluso.
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