Oltre il mercato e le tecnologie dell’Educational AV, una riflessione trasversale sul ruolo della tecnologia negli aspetti educativi e didattici del mondo scolastico
“Incorporazione intenzionale e guidata dal programma di studi di strumenti e abilità tecnologici in usi pratici per migliorare l’apprendimento degli studenti. L’integrazione implica l’uso della tecnologia per raggiungere un determinato obiettivo educativo”. Così l’esperto Antonio Fundarò, in un articolo scritto per OrizzonteScuola.it, definisce il concetto di integrazione tecnologica.
Ne esistono di diversi tipi, dalle aule appositamente create per l’apprendimento online ai metodi digitali integrati disponibili anche sul web. Fino all’utilizzo dei social media per attirare gli studenti, di dispositivi mobili e strumenti didattici interattivi come le LIM.
Come scegliere e, soprattutto, come “integrare l’integrazione” nell’organizzazione di un contesto educativo?
Le rispose hanno molto a che fare con la psicologia dei gruppi.
Tracciare la direzione, insieme
Studenti, genitori, insegnanti, dirigenti scolastici e personale amministrativo devono condividere una visione. Un percorso a cui appellarsi nelle decisioni legate all’integrazione tecnologica. Affinché un’iniziativa di collaborazione sia efficace, ciascuna di queste voci deve avere pari opportunità di dialogo e opinione. Pena l’insuccesso e la confusione all’interno dei progetti ad alto contenuto tecnologico. Ciò non significa trascurare il concetto di leadership, permettendo ai singoli insegnanti di adattare l’integrazione tecnologica nella propria classe. Un cambiamento “culturale” verso processi decisionali cooperativi.
Ogni piano di integrazione tecnologica in classe è chiamato a definire anche tipo di soluzioni, metodo di implementazione e missione per raggiungere gli obiettivi prefissati. Di pari importanza, lo abbiamo sottolineato anche nel precedente articolo, la formazione del personale. Unita alla precisa valutazione delle esigenze infrastrutturali e al metodo di misurazione costante del progetto.
Lo studente resta protagonista
Possiamo implementare i migliori sistemi di collaborazione, con i migliori prodotti sul mercato, ma il fine ultimo rimane la user-experience degli studenti. I quali dovrebbero sentirsi a proprio agio nell’esplorare la tecnologia, guidati da necessità ed esperienze personali. L’integrazione della tecnologia con un approccio incentrato sullo studente offre anche una potente leva di miglioramento di altri metodi di insegnamento.
Ultimo tassello: cosa accade quando gli studenti tornano a casa? Imparano lo stesso grazie alle tecnologie? Il divario è colmabile, ma serve maggiore collaborazione tra istituzioni, imprese ed enti, la cosiddetta “comunità locale” per aiutare le famiglie e i ragazzi ad accedere a strumenti innovativi anche tra le mura domestiche.