Si è chiusa lo scorso 9 maggio la seconda edizione di MIR, e ne parliamo nuovamente volentieri per i vari filoni che, all’interno della manifestazione, possono interessare anche i nostri lettori. Ma andiamo per gradi.
Non è sicuramente semplice dare vita a una nuova fiera, tanto meno in Italia, oltretutto in un settore già piuttosto presidiato da diversi eventi internazionali. Una sfida impegnativa che ha creato non poche aspettative tra gli operatori dei vari settori coinvolti. Ma evidentemente MIR ha trovato una sua strada, incontrando e dando voce al mercato dell’entertainment, che in Italia vanta sia un gran numero di costruttori – considerando il territorio – che diversi distributori di lunga esperienza, oltre ad alcuni filoni paralleli. Così, all’area espositiva e alla formula in collaborazione a Live You Play, che propone una decina di palchi dove vedere e ascoltare le tecnologie dal vivo, sono state aggiunte la sezione portata dalla collaborazione con IBTS, per il Broadcast, e con noi di Connessioni per il mondo delle installazioni e dei sistemi integrati. Un format quindi che poggia sulla specificità del “mostrare dal vivo”, e sulle varie applicazioni delle tecnologie audio, video, luci… e progressivamente controlli.
E nonostante discussa, sembra esser stata proprio l’area palchi a fare da richiamo: discussa per le ovvie condizioni non ideali, specialmente dal lato dell’acustica, che hanno di contro messo tutti gli operatori partecipanti allo stesso punto di partenza, ma allo stesso tempo accattivante e spettacolare.
Il mercato sembra aver risposto positivamente, confermando evidentemente la necessità di un momento aggregativo nazionale: il comunicato stampa parla di 30.000 presenze, per quanto condivise con MIF, (le tre serate evento dedicate al djing, in parziale compresenza con la manifestazione). Numeri a parte, anche gli espositori ci hanno parlato di una buona affluenza, lasciando quindi ben sperare per l’edizione 2018.
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