Oggi li abbiamo contati, e sono davvero molti gli espositori italiani a ISE: ben 45, con un picco deciso rispetto alla media degli altri anni. Dislocate in maniera omogenea nei vari padiglioni, rappresentano settori e modelli anche molto diversi (ovviamente tutti produttori, con una eccezione e qualche situazione ibrida): dalle società storiche legate al mondo dell’audio (e in Italia come sappiamo c’è una discreta tradizione in questo senso), agli accessori (altro settore con una discreta rappresentanza), fino alle start up, con focus nella conferenza collaborativa, fino a qualche interessante esempio nel modo del Digital Signage. E non per campanilismo, ma dobbiamo ammettere che praticamente tutte hanno un tratto particolare, che più spesso si estrinseca nel design, o nella originalità della soluzione presentata.
Ma come mai così tante? Cosa cercano?
Dalle risposte ricevute, emerge ovviamente la grossa spinta verso l’internazionalizzazione (non solo come naturale espansione ma anche come alternativa al mercato italiano), ma anche la volontà di differenziare, e non sempre per strade già perfettamente messe a fuoco. E per ultima, non manca la volontà di farsi vedere dai moltissimi visitatori italiani che frequentano Amsterdam e che, ci sembra, quest’anno abbiano registrato una ulteriore crescita. Non sarebbe più facile farsi notare in casa? Può essere, ma non bisogna scordare che l’Italia non ha una manifestazione che eguagli ISE, sia in termini numerici che di mercato rappresentato; e che, almeno allo stato attuale, ISE abbia ormai raccolto il mercato europeo. Ma questa è ancora una altra storia.
In ogni caso, i nostri connazionali si sono detti soddisfatti dei riscontri, e questo è quanto conta anche di fronte a investimenti che, considerando personale, spazi e allestimenti, possono contare ormai diverse decine di migliaia di euro.
In attesa della chiusura, e dei bilanci, facciamo un ultimo in bocca al lupo a tutti gli italiani in fiera, espositori e visitatori, che hanno investito tempo, denaro ed energie in questa trasferta, nell’obiettivo di migliorare il proprio livello professionale e la posizione nel mercato… non accontentandosi e scommettendo in un domani sempre un pochino migliore dell’oggi.
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