Integrazione di sistemi, impianti smart ed energy management, nel processo di building automation che superando la natura di ogni singolo impianto passa alla connessione in rete e al controllo intelligente di tutti i componenti dell’edificio. In un mercato italiano che cambia, fondendo prospettive tecnologiche fino a pochi anni fa lontanissime tra loro, i trend della 41^ Mostra-Convegno Expocomfort (Milano, 13-16 marzo) non possono lasciare indifferenti i professionisti dell’integrazione AV. Al centro del noto appuntamento biennale dedicato alla filiera dell’impiantistica e del comfort, abbiamo trovato l’innovazione tecnologica intesa come digitalizzazione dei prodotti e dei processi, l’integrazione tra mondo elettrico, elettronico e termico, tra fonti energetiche tradizionali e rinnovabili. Una proposta di automazione che racchiude, nel concetto di Internet of Things, la gestione di comfort, sistemi AV, sicurezza, qualità dell’aria, risparmio energetico e ottimizzazione delle risorse in contesti residenziali come sul fronte commerciale.
Di particolare interesse, nei padiglioni dell’area “That’s Smart”, il focus sulle nuove frontiere della digital energy dedicato al tema dell’autoconsumo energetico e alla relativa diffusione di sistemi che integrano fotovoltaico, accumulo, ottimizzazione dei carichi, colonnine di ricarica per veicoli elettrici e connessione con le altre tecnologie della smart home. Il tutto inserito negli scenari globali di decarbonizzazione e nella crescente attenzione dell’utente verso soluzioni efficienti e sostenibili.
Emergono così da MCE 2018 nuovi paradigmi di integrazione “totale”, orientata all’ambiente e alla soddisfazione del cliente finale, che lanciano altrettanto inedite sfide ai protagonisti dell’automazione. Per non perdere le opportunità professionali di questa rivoluzione digitale, infatti, installatori, system integrator, progettisti e tecnici sono chiamati ad affinare le proprie competenze in ottica smart building, affrontando un passaggio professionale e “culturale” non semplice, ma certamente artefice di un roseo futuro per il mercato italiano.
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