L’aspetto più visibile della seconda e terza giornata di fiera è stata l’affluenza. Già dicevamo ieri che le aspettative parlano di un superamento del dato dell’anno scorso; ovviamente è presto per dirlo, ma negli stand gli espositori ci hanno raccontato di giornate molto piene, a cui si aggiunge la nostra esperienza: per passare da uno stand all’altro spesso abbiamo dovuto aggirare e superare crocicchi e ingorghi. Ma chi sono i visitatori di ISE 2017? Dai racconti degli espositori, è tutt’ora preponderante il system integrator, l’installatore, mentre la presenza di end user professionali, specialmente IT Manager (i visitatori a cui la fiera si rivolge per ampliare numeri e progetto) sembra ancora ampiamente secondaria. Almeno per il momento.
Domandando invece ai visitatori cosa abbiano visto di più interessante, emerge che le novità sono più che altro un perfezionamento o miglioramento di soluzioni già esistenti, dalla videoproiezione laser all’OLED al processamento audio. E che forse la novità più evidente è la spinta verso una sempre maggiore integrazione, visibile nel proliferare di soluzioni per le sale conferenza, dalla gestione dei segnali e della sala alla condivisione dei documenti dei partecipanti, e non solo da parte di aziende legate a networking e content management. Non è raro infatti vedere aziende storicamente legate alla comunicazione visiva associare la connettività e la condivisione, nell’ottica quindi di aggiungere un servizio e mantenere la preferenza del cliente su una soluzione completa, e non solamente sul singolo prodotto o tecnologia. Se quindi l’azienda XY dovrà allestire la sua nuova sala convegni, potrà trovare presso il medesimo fornitore sia il display che le soluzioni legate alla collaborazione e gestione dei contenuti, fino alla gestione delle sale, senza doversi rivolgere ad un altro nominativo. Comodo e logico… e il mercato dovrà fare i conti con questa tendenza.