L’azienda che propone soluzioni di alto design per la diffusione audio ha presentato diverse novità all’ISE 2018, in particolare in chiave di customizzazione.
Lo stand di Architettura Sonora, battezzato “Sound Matters”, ha riservato belle sorprese ai visitatori, a partire dalla nuova collezione LIGHTING MOOD, che propone una alchimia di suoni e luci in grado di dare un contributo ancora più determinante all’atmosfera degli ambienti, non solo sonorizzati ma anche arredati con elementi a terra firmati Architettura Sonora. In pratica, delle luci a LED illuminano la parte dei diffusori che deflette il suono, consentendo di creare, in giardino o in appartamento, dei punti luminosi abbinati al suono, estremamente” vivi”.
Molto interessante anche la nuova edizione speciale Shine Line, progettata per i diffusori Spherina Air e Spherina Floor: l’applicazione di uno strato sottilissimo d’oro, chiamato “foglia d’oro”, impreziosisce questi diffusori e li rende idonei ad ambienti diversi, estremamente personalizzabili.
Peraltro, è stato possibile ascoltare “dal vivo” tutti i diffusori esposti, nel pieno esercizio delle loro funzioni.
Infine, era esposta nello stand anche la versione definitiva di Medousê, lampada sonora progettata in collaborazione con Catellani & Smith, un oggetto non solo tecnologico, ma anche e soprattutto di design.
Proprio sul design insiste Claudia Stortini, Marketing and Communication Manager di Architettura Sonora: “E’ il connubio fra tecnica e design che attira di più i visitatori, e che può dare corpo alle idee di un architetto o di un interior designer. La fiera è andata molto bene” – ha detto, tirando le somme su ISE 2018. “Abbiamo avuto molta affluenza, un flusso costante di visitatori, soprattutto integratori di sistema, installatori e distributori. Il nostro marchio, del resto, più che sull’utente finale va proprio sulle figure intermedie, perché quelli che trattiamo, più che singoli prodotti, sono sistemi audio che richiedono una certa pianificazione e installazione. Per l’Europa abbiamo dei distributori ufficiali del calibro di Bowers & Wilkins, in Italia invece ci muoviamo ancora direttamente con una rete di agenti sul territorio.”
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