Smart City, IoT e cyber security tra i temi più “caldi” discussi in occasione dell’annuale evento di Axis Communications, “The Axis Way”, tenutosi il 21 settembre a Milano
Axis chiude l’estate con una giornata “Axis Way”, composita e stratificata, indubbiamente molto interessante sia per quanto riguarda l’area espositiva che per le conferenze e le tavole rotonde. Sarebbe impossibile nello spazio a disposizione rendere conto di tutti i temi emersi e trattati durante la giornata; ci contentiamo dunque di dedicarci a quelli a nostro avviso più “scottanti”, per attualità e livello d’interesse. Anzitutto, la cyber security, campo in rapida quanto necessaria espansione, come diretta conseguenza dell’espansione – altrettanto rapida – dell’IoT, sia in ambito Smart Home che in ambito Industrial. Questo sviluppo porta naturalmente in eredità il rischio di minacce da parte di hacker, non solo in ambito casalingo o industriale, ma anche medico: si pensi ai rischi di un sabotaggio di apparecchiature mediche collegate in network! L’intervento del professor Luigi Romano, del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, è stato molto esaustivo nel tratteggiare i rischi, più che le possibili soluzioni, e in ogni caso ha costituito un valido affresco dello stato delle cose sul lato cyber security.
Ancor più stimolante la tavola rotonda su IoT e Smart City, alla quale hanno preso parte i responsabili dei sistemi informatici e tecnologici dei Comuni di Genova, Torino e Verona. Parlare di Smart City è bello, ma finché non ci si confronta con chi le città, all’atto pratico, le gestisce e le organizza, il discorso resterà sempre un po’ troppo astratto. Axis ha dunque, saggiamente, sottoposto al giudizio del pubblico gli interventi di tre autorevoli tecnici dell’amministrazione cittadina, sul lato tecnologico e informatico. Ciò che ne è scaturito è stata una bella discussione sulla Smart City del (prossimo) futuro: una città, ma soprattutto un’amministrazione, nella quale il ruolo del cittadino e dell’utente sia complementare a quello di chi eroga i servizi, e nella quale i servizi stessi vengano snelliti grazie alla tecnologia. “Tempo reale” è stata una delle locuzioni più usate dagli intervenuti, per esprimere la modalità ideale di erogazione dei servizi nella Smart City. Con la sottolineatura, puntuale, di due problemi ancora irrisolti: da una parte, la necessità di una visione progettuale coerente e organica per l’applicazione dell’IoT alle città; dall’altra, l’eterna – e giustificata – preoccupazione per la privacy.
E’ stato infatti citato (forse persino con un po’ troppo entusiasmo!) l’inquietante caso di Singapore, città che ha già varato la “card” del cittadino: una scheda grazie alla quale l’intero curriculum dell’individuo può essere consultato alla bisogna, ovvero per decidere un’assunzione, un licenziamento, persino la possibilità di un matrimonio! Certo, la cultura di Singapore è molto distante da quella europea, ma – pur senza voler a tutti i costi evocare fantasmi orwelliani – forse questa “card” è allo stesso tempo una dimostrazione delle potenzialità della Smart City… e dei suoi rischi!
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