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Viaggio nello splendore del monumento simbolo di Roma e del mondo cattolico attraverso la nuova illuminazione Osram.
L’avanguardia tecnologica sembra essere di casa presso lo stato pontificio: dopo esser stato protagonista per il bellissimo esempio di integrazione di sistemi audiovisivi presso l’auditorium della conciliazione, in occasione dello spettacolo permanente “Giudizio Universale“, questa volta è l’illuminotecnica a essere protagonista in Vaticano.
In particolar modo l’installazione a cura di Osram permetterà a migliaia di persone di osservare la Basilica di San Pietro in una veste totalmente nuova. Sembra scontato ma, quando parliamo di integrazione di sistemi, è sempre necessario ricordarsi che lo scopo finale è quello di migliorare l’esperienza finale di chi andrà a interagire con gli spazi interessati. La tecnologia non è mai un fine, non vorremmo neanche dire un mezzo, perché in casi come questo risulta essere parte integrante di un ambiente preesistente anziché un fenomeno estraneo. È possibile pensare a questo tipo di installazione come una meticolosa opera di restauro non invasivo. Un restauratore ha come scopo finale quello di ridare nuova linfa a un’opera del passato per renderla apprezzabile e attuale nonostante il passare degli anni. L’installatore, allo stesso modo, quando si relaziona con opera architettoniche di questo tipo lo fa per esaltarle in tutta la loro bellezza… ma, al posto del pennello, utilizza la tecnologia.
Grazie al nuovo sistema integrato a LED, ben 10.000 mq di mosaici, che si estendono su tutta la superficie della basilica, sono finalmente valorizzati e ben visibili. Aree in precedenza “oscurate”, quelle degli ottagoni e delle cupolette nelle navatelle laterali, riprendono vita.

Cinquecento anni di storia messi nuovamente in luce
La nostra idea secondo la quale l’integrazione dei sistemi convive con l’ambiente circostante ci viene confermata da Thorsten Muller, head of innovation di Osram, che spiega come l’installazione debba sembrare invisibile ai visitatori. Grazie alle tecnologie utilizzate, gli ambienti sembrano illuminati dalla luce del giorno e non da dei fari al LED. Non solo: la flessibilità del sistema non convive solo con l’esperienza dei visitatori, ma anche con quella dei tecnici e di chi quotidianamente vive la struttura. I test di illuminazione sono stati fatti digitalmente, così da simulare quasi il 100% del risultato finale senza essere invasivi con il luogo di culto. Inoltre, tutta l’installazione è controllata via DALI e DMX, il che significa che l’intera basilica è controllata digitalmente da una tecnologia non proprietaria. Tutto il sistema è stato progettato in modo da essere facilmente modificabile e migliorabile.

Tecnicamente, i lavori di progettazione e installazione dei nuovi apparecchi LED sono durati quasi due anni. Osram ha lavorato a un progetto personalizzato per mettere in luce tutte le peculiarità della Basilica più importante del mondo, utilizzando oltre 780 apparecchi speciali e circa 100.000 LED. L’innovativa illuminazione a LED, con una elevata qualità spettrale e una efficace distribuzione fotometrica su piani asimmetrici, ottenuta con opportuni riflettori, ha significativamente ridotto l’abbagliamento e incrementato la percezione dei profili architettonici. Considerando poi la particolare geometria e le ridottissime dimensioni meccaniche, tutti gli apparecchi risultano ora mimetizzati e integrati negli elementi architettonici. L’efficienza dei dispositivi ha consentito una sostanziale riduzione del numero degli apparecchi, che insieme al sistema di controllo digitale, ha consentito così una sensibile riduzione del consumo energetico fino al 90% rispetto alla soluzione “ante operam”. Carlo Maria Bogani, Direttore Esecutivo del progetto per OSRAM Italia ha inoltre sottolineato come il sistema integrato di controllo digitale dei parametri di illuminazione renda possibile creare, modificare e selezionare scenari specifici dettati dalle esigenze della liturgia. Inoltre, l’ampio light budget insieme all’elevato profilo di CRI e alla diffusa intensità radiante hanno migliorato la qualità delle immagini televisive, permettendo di effettuare riprese UHD 4K e VUHD 8K.
Da parte nostra non possiamo che confermare lo stupore dei 27.000 visitatori che quotidianamente mettono piede dentro la più famosa Basilica al mondo. Osram ci ha dato l’ennesima dimostrazione che l’integrazione dei sistemi ben pensata è una preziosa possibilità in grado di esaltare la bellezza dell’arte e la storia.
www.osram.it
Credit foto: Archivio Fotografico di San Pietro

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