I videoproiettori Panasonic protagonisti tecnologici dei “World Master of Projection Mapping”, con il suggestivo spettacolo sulle pareti dell’Eye Museum.
L’edizione 2018 di Integrated Systems Europe ha varcato i confini del RAI Amsterdam con nuove iniziative speciali legate all’arte della videoproiezione. Visitatori, cittadini e curiosi hanno infatti potuto approfittare dello spettacolo di projection mapping, all’interno di un contest che ha premiato i migliori progetti artistici, sul centralissimo Eye Museum. Una meraviglia notturna possibile grazie anche grazie alle soluzioni large venue di Panasonic, che ha coinvolto un gruppo di fortunati giornalisti – e noi di Connessioni c’eravamo! -, in un tour in barca lungo il canale, per ammirare ancor più da vicino il mapping 3D sul tetto angolare e sulla facciata del monumento. Abbiamo potuto apprezzare in primis la consueta ospitalità “top class” di Panasonic, dove nulla è lasciato al caso: deliziosi cocktail di benvenuto a bordo, un gustoso buffet turco e persino coperte e scaldamani per i coraggiosi che hanno voluto uscire per godersi lo spettacolo, sfidando le temperature sotto zero del febbraio olandese.
L’esibizione rientrava nelle iniziative dell’Amsterdam, Light Festival, che ha visto nei mesi invernali l’esposizione di opere d’arte innovative e uniche in tutta la città. In particolare, la prima edizione dei “World Masters of Projection Mapping” frutto della collaborazione con ISE, ha coinvolto video artist di levatura mondiale in un contest dal quale sono emersi cinque progetti di 3D mapping, proiettati appunto sulle pareti nel museo. Un’installazione che non ha trasformato solo la facciata e il tetto dell’edificio, ma anche il canale circostante, con suggestive proiezioni sullo “schermo” d’acqua.
La competizione si è conclusa il giorno stesso in cui ISE ha chiuso i battenti, il 9 febbraio, con l’annuncio del vincitore selezionato da una giuria internazionale che ha osservato le proiezioni nelle tre settimane precedenti la cerimonia. Ad aggiudicarsi i primi “World Masters of Projection Mapping” è stato il progetto Stripes 5, di Florian e Michael Quistrebert, premiato per la fine espressione artistica dove anche la precisione dell’immagine garantita dai videoproiettori Panasonic ha fatto la differenza, con una tecnologia capace di rendere le opere davvero vicine alla concezione dei loro creatori. Il concetto di sinestesia che unisce colori e musica al centro di Stripes 5 ha sbaragliato le altrettanto ottime proposte Databased dialogues for algoritmic landscapes di Geert Mul, TESTFILM #4 di Telcosystems & Spatial Media Laboratories, Close Up di Alida Dors e Manuel Rodriges e Call waiting (o “water proof”) di Eder Santos.
Al termine di questo spettacolo unico, non vediamo l’ora di conoscere le iniziative artistiche di projection mapping del prossimo anno!
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