Il sistema Yamaha Active Field Control, pensato per studiare e calibrare l’acustica delle location, è stato recentemente aggiornato. La quarta versione include gli upgrade AFC Enhance e AFC Image.
Yamaha non è seconda a nessuno nell’ambito degli studi di acustica. Basti ricordare che il sistema audio immersivo Active Field Control (AFC) è stato lanciato nel lontano 1985 in risposta alla crescente diversificazione delle sedi e alla necessità di ospitare una gamma più ampia di eventi, ed è il risultato di studi portati avanti da Yamaha fin dal 1969, con l’obiettivo di trovare il giusto equilibrio tra artista, pubblico e ambiente. AFC, peraltro, si è costantemente aggiornato nel corso degli anni, per venire incontro alle sempre maggiori richieste di precisione e di affidabilità nell’acustica delle location, e per implementare le migliorie tecnologiche che si sono susseguite dal 1985 a oggi.
Cosa fa AFC? Presto detto: è in grado di cambiare la risposta acustica di uno spazio con il semplice tocco di un pulsante. “Con l’ultimo aggiornamento – spiega il Project Manager di Yamaha Wouter “Tony” Verkuijl – siamo entrati nella quarta generazione di AFC, più potente e aperta a una nuova dimensione. L’idea è che il suono perfetto in un ambiente si possa ottenere, oltre che per via architettonica, costosa e non sempre praticabile, anche grazie a un sistema basato su software, gestibile peraltro direttamente dalle console Yamaha. Con AFC è possibile aumentare o diminuire il tempo di riverbero, il che fa la differenza, ad esempio, tra una sala da concerti – che richiede un riverbero lungo – e una sala da proiezioni cinematografiche. Gli stessi ambienti possono essere modulati a seconda delle esigenze del singolo evento, il tutto in favore di un ascolto migliore”.
Gli aggiornamenti si possono riassumere in AFC Enhance e AFC Image. Il primo riguarda la parte del sistema più esplicitamente dedicata all’audio: controlla il riverbero di uno spazio, sfruttando le proprietà acustiche naturali della struttura esistente, e controlla la propagazione del suono all’interno dello spazio, in modo che il riverbero e il volume possano essere alterati mentre vengono mantenuti i suoni naturali degli strumenti musicali e delle voci.
AFC Image consente invece agli utenti di controllare le posizioni percepite delle immagini acustiche all’interno di uno spazio. I sistemi immersivi, del resto, permettono di collocare e spostare le immagini acustiche per produrre l’effetto desiderato, indipendentemente dalla posizione dell’ascoltatore. Tra le caratteristiche di AFC Image, sottolineiamo in particolare la funzione di suddivisione in zone degli altoparlanti, che assegna i suoni degli oggetti solo agli altoparlanti desiderati all’interno del sistema, e l’uscita binaurale che consente agli utenti di sperimentare il suono in cuffia.
In pratica, il sistema AFC di quarta generazione si basa sulla cattura per via microfonica dell’audio di un ambiente, in tutte le sue parti. Il suono viene quindi processato (il processore è il cuore del sistema) e con i diffusori e con l’ausilio di filtri si riesce a realizzare quello che, altrimenti, occorrerebbe realizzare con l’architettura: strutturare l’acustica di un luogo secondo necessità, con un semplice pulsante. Ogni sala può salvare diversi preset per altrettante tipologie di acustica, da usare poi nei suoi eventi. Infine, è anche possibile “esportare” modelli acustici di sale celebri e utilizzarli all’occorrenza anche in altre location, per ottenere i migliori effetti.