{"id":57158,"date":"2023-03-29T15:22:04","date_gmt":"2023-03-29T13:22:04","guid":{"rendered":"https:\/\/www.connessioni.biz\/?p=57158"},"modified":"2023-04-21T12:28:06","modified_gmt":"2023-04-21T10:28:06","slug":"e-quindi-la-nuova-didattica-come-sara","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.connessioni.biz\/e-quindi-la-nuova-didattica-come-sara\/","title":{"rendered":"E, quindi, la \u201cnuova didattica\u201d come sar\u00e0?"},"content":{"rendered":"

Questa \u00e8 la domanda, un po\u2019 retorica e un po\u2019 no, al centro dell\u2019intervento di Marius Bogdan Spinu durante Smartbuilding.edu a Didacta di Firenze, nella mattina dedicata alla connettivit\u00e0 e alla multimedialit\u00e0. Perch\u00e9, alla fine, ogni dato tecnico deve essere funzionale all\u2019uso<\/strong><\/h4>\n

Smartbuilding.edu<\/a> \u00e8 il nuovo progetto di Smart Building Italia e Connessioni che si \u00e8 sviluppato durante la fiera Didacta tra l\u20198 e il 10 marzo scorsi. La mattina del 9 riportava il titolo Siamo tutti connessi<\/i>, con focus appunto sulla connettivit\u00e0 e multimedialit\u00e0, che sono state tuttavia solo il punto di partenza per un pi\u00f9 ampio ragionamento sull\u2019evoluzione della didattica.<\/p>\n

L\u2019intervento di Marius Bogdan Spinu, Dirigente dell\u2019Area per l’Innovazione e Gestione dei Sistemi Informativi ed Informatici e referente per la transizione digitale dell\u2019Ateneo fiorentino, \u00e8 iniziato con un video che ha reso benissimo l\u2019improvviso spaesamento e la necessit\u00e0 di un intervento d\u2019emergenza per ripristinare la didattica nel periodo della pandemia. Sono seguiti i dati di utilizzo dei servizi di didattica a distanza, che hanno ovviamente registrato un improvviso e deciso rialzo (tra settembre e novembre del 2020 sono stati realizzati 44.950 meeting\/lezioni online). Tuttavia, dopo i primi mesi nei quali le universit\u00e0 si sono dedicate a strutturarsi per replicare al meglio le forme di didattica precedenti, \u00e8 seguita una fase di riflessione su come migliorare la didattica online o blended, incentivando interazione e collaborazione e secondo nuove strategie di valutazione. Oggi infatti si ritiene che non vi sia pi\u00f9 un unico metodo utile, ma nuove metodologie da applicare, caso per caso, per formazione online, blended o in presenza, a partire alla didattica \u201casincrona\u201d fino a quella in ambienti immersivi.<\/p>\n

Ripartendo quindi dalla domanda iniziale, come sar\u00e0 la nuova didattica? Secondo Marius Bogdan Spinu \u00e8 presto per dare risposte univoche, ma gi\u00e0 sono evidenti alcuni elementi: l\u2019uso delle tecnologie, passata l\u2019emergenza, va valutato attentamente, sperimentato e pianificato, considerando le necessit\u00e0 non tanto di oggi ma di domani. E, proprio guardando al domani, si pu\u00f2 gi\u00e0 intuire che le nuove forme di insegnamento (a distanza, in video, in ambiente immersivo ecc.) costituiscono prima di tutto una sfida ai modelli didattici tradizionalmente in presenza delle Universit\u00e0 pubbliche (tanto che anche le universit\u00e0 telematiche stanno cambiando ruolo), richiedendo competenze diverse da parte degli stessi docenti. Su questo l\u2019Italia risulta molto indietro: le competenze dei docenti risultano le terzultime in Europa*. Un\u2019ultima domanda riguarda infine i modelli di fruizione degli ambienti della formazione, e le dinamiche e i contesti nei quali gli studenti vivono il loro percorso universitario: se cambiare citt\u00e0 per studiare sar\u00e0 meno necessario, e ci saranno motivazioni differenti per farlo, se andare a lezione in Ateneo e frequentare dipartimenti e biblioteche sar\u00e0 meno richiesto e meno utile, avremo quindi meno bisogno di Universit\u00e0, aule, mense e residenze universitarie, e cambier\u00e0 l\u2019idea stessa di \u201ccitt\u00e0 universitaria\u201d?<\/p>\n

* Fonte DESI 2021, European Commission<\/p>\n