Gli appassionati di vino sanno molto bene che non devono lasciare le bottiglie esposte alla luce, se vogliono mantenere intatta la qualit\u00e0 delle chicche che cercano con tanta passione in enoteca: i raggi solari producono alterazioni nel complesso equilibrio di molecole da cui prendono corpo rossi e bianchi di pregio. Insomma, tutti sappiamo empiricamente, anche se non abbiamo grandi conoscenze di fisica, che la luce produce effetti misurabili sulla materia, modificandola.<\/p>\n
Ed \u00e8 proprio in questo ambito che intende cimentarsi un gruppo di ricercatori, tra cui l’italiano Mauro Nisoli<\/strong>, del Politecnico di Milano<\/a>, e gli spagnoli Fernando Mart\u00edn<\/strong> dell’Universidad Aut\u00f3noma di Madrid<\/a> e il suo omonimo Nazario Mart\u00edn<\/strong> dell’Universidad Complutense, sempre di Madrid.<\/p>\n Per i loro studi, i tre potranno usufruire di 12 milioni di euro erogati in sei anni, messi a loro disposizione da uno dei Synergy Grant<\/strong> che il Consiglio Europeo della Ricerca (Erc)<\/a> ha erogato nel suo programma 2020.<\/p>\n Il gruppo italo-iberico studier\u00e0 cosa succede all’interno delle molecole negli attimi, anzi negli attosecondi, intervalli di tempo infinitesimali, immediatamente successivi alla loro interazione con la luce. Al di l\u00e0 dell’impatto atteso nel settore dell’optoelettronica si prevedono applicazioni nel campo del fotovoltaico e dello studio di processi indotti dalla luce. Insomma, questa ricerca potrebbe portarci a individuare materiali organici per realizzare, per fare un solo esempio, celle fotovoltaiche ad alta efficienza e totalmente ecosostenibili.<\/p>\n