I videoproiettori Solid Shine a tecnologia DLP di Panasonic hanno potuto esibire tutte le loro potenzialit\u00e0 nelle cinque sale del Museo Lavazza di Torino, dove sono stati impiegati per creare fascinose videoproiezioni.<\/strong> I videoproiettori Solid Shine a tecnologia DLP di Panasonic hanno potuto esibire tutte le loro potenzialit\u00e0 nelle cinque sale del Museo Lavazza di Torino, dove sono stati impiegati per creare…<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":18954,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[3684,3696,3685],"tags":[4072,4073,2639,4006],"yoast_head":"\n
\nA Torino,<\/strong> nel nuovo complesso \u201cNuvola\u201d<\/strong> che si estende per 30.000<\/strong> metri quadrati, progettato dallo studio Cino Zucchi Architetti<\/strong>, \u00e8 stato inaugurato il Museo Lavazza<\/strong><\/a>. Si tratta di uno spazio dedicato alla scoperta del caff\u00e8 italiano e delle sue origini. Il percorso all\u2019interno del museo \u00e8 suddiviso in cinque spazi: Casa Lavazza,<\/strong> la Fabbrica,<\/strong> la Piazza,<\/strong> l\u2019Atelier<\/strong> e Universo.<\/strong> Le sale sono state studiate per offrire al visitatore un\u2019esperienza immersiva e interattiva.
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\nIl visitatore ha la possibilit\u00e0 di personalizzare la visita. Le installazioni multimediali interattive, infatti, possono essere attivate a piacimento appoggiando una tazzina, fornita ai visitatori, che integra il trasmettitore passivo a tecnologia RFID<\/strong>, su dei piattini digitali posizionati lungo tutto il percorso museale. Panasonic entra in gioco col video mapping: un\u2019interessante installazione interattiva d\u00e0 il benvenuto ai visitatori gi\u00e0 nella prima sala. Si tratta di un libro realizzato di legno che il visitatore pu\u00f2 sfogliare con un solo gesto della mano, grazie ai numerosi sensori che consentono di scorrerne i contenuti, ricreati grazie all\u2019utilizzo del proiettore laser Panasonic PT-RZ470<\/strong><\/a> installato all\u2019interno del soffitto.
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\nOltre all\u2019interattivit\u00e0, la videoproiezione \u00e8 uno degli aspetti pi\u00f9 caratterizzanti del museo. Diverse installazioni sono state create mediante l\u2019utilizzo dei videoproiettori Solid Shine<\/strong><\/a> a tecnologia DLP di Panasonic<\/strong><\/a> e in particolare sono stati impiegati i modelli PT-RZ470<\/a>, PT-RZ660<\/a><\/strong> da 6000 lumen<\/strong> e PT-RZ770<\/strong><\/a> da 7000 lumen.<\/strong> Quest\u2019ultimo \u00e8 stato utilizzato per la proiezione principale del museo all\u2019interno della sala Universo,<\/strong> in cui sono stati posizionati ben otto proiettori PT-RZ770<\/a> DLP<\/strong> con ottica wide 0,8 \u00f7 1:1 ET-DLE085<\/strong> per ricreare una multiproiezione immersiva in edge blending altamente scenografica su una superficie ellittica costituita da una tenda a fili con un raggio di curvatura che varia continuamente.
\nLa scelta di creare un museo interattivo \u00e8 stata dettata principalmente dai nuovi trend del settore.
\nI proiettori Panasonic<\/strong><\/a> sono stati particolarmente utili nella creazione di questo spazio innovativo. I modelli Solid Shine<\/strong><\/a>, infatti, hanno permesso di azzerare le operazioni di manutenzione, senza compromettere la luminosit\u00e0 e la qualit\u00e0 del colore anche dopo mesi di utilizzo e hanno agevolato le operazioni di installazione, come sottolinea Gabriele Magagna, titolare di Acuson<\/a><\/strong>, il System integrator che ha seguito il progetto: \u201cPoter avere a disposizione i proiettori laser di Panasonic<\/strong><\/a> ci ha semplificato molto il lavoro, perch\u00e9 abbiamo potuto orientarli senza vincoli di posizionamento.\u201d
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\nUn ulteriore vantaggio deriva dalla connessione dei proiettori in Digital Link, la versione HDBaseT proprietaria<\/strong> di Panasonic<\/strong><\/a>, che consente di distribuire i segnali audio video e di controllo attraverso un unico cavo. In questo modo tutti i contenuti del museo vengono gestiti da remoto, permettendo cos\u00ec di ospitare anche eventi di terze parti nelle sale del museo con proiezioni e contenuti ad hoc.
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