Spinti dal crescente interesse del mercato per tutte le ibridazioni e incroci tra i mondi dell’AV, IoT e dell’IT abbiamo intervistato Ettore Mastropasqua, Head of Sales Department di Allnet.Italia.
Reduce dall’ICT Solutions Day 2022 organizzato a settembre dall’azienda, appuntamento chiave per il settore Channel e ICT in Italia, ci ha raccontato delle tendenze del settore, dalla crescente importanza di software e servizi, all’impellenza della Cybersecurity, fino all’integrazione tra IT e IoT. Chi ha partecipato all’ICT Solutions Day organizzato da Allnet.Italia, che si è svolto a Bologna all’Hotel Regency lo scorso 14 settembre, ha preso parte a una manifestazione dove clienti, vendor e partner hanno potuto incontrarsi e confrontarsi attraverso una serie di presentazioni, speech e tavole rotonde. Tra i temi affrontati spiccano l’evoluzione delle reti in ottica Smart City e PNRR, la Cybersecurity (con un particolare focus sulla “Sicurezza by design”), oltre agli importanti sviluppi in tema UC e collaborazione tra team.
Il ricco programma ha previsto, tra gli altri, l’intervento del giornalista Maurizio Melis, del docente Mirco Marchetti, nonché di importanti manager del settore (Marco Ramilli, CEO di Yoroi Security; David Bevilacqua, CEO di Ammagamma, ecc). Tra i nomi di punta anche la dott.ssa Camilla Sebastiani, Capo della Segreteria tecnica del Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transazione Digitale, Presidenza del Consiglio dei ministri. Dopo alcuni giorni dall’evento abbiamo avuto il piacere di intervistare Ettore Mastropasqua, Head of Sales Department di Allnet.Italia, per riflettere insieme sulle tendenze del settore, alcune emerse in maniera preponderante proprio durante l’evento.
Ettore Mastropasqua – Per noi l’ICT Solutions Day è una festa, un’occasione di incontro. Negli anni siamo diventati il punto di riferimento per il mondo delle telecomunicazioni, intese in senso lato. Dopo due anni di stop, abbiamo calcato la mano proprio sul potersi incontrare di nuovo: al giorno d’oggi il Web ci consente di conoscere le novità del mercato quasi in presa diretta, in compenso, a causa della pandemia, sono mancati la squadra, il lavoro collettivo, la progettazione condivisa. Per questo, il taglio che abbiamo dato ai seminari non è stato tecnico, ma una visione di quello che secondo noi e secondo alcune istituzioni sarà il mondo delle telecomunicazioni, e in generale il mondo delle ICT, nel prossimo futuro. Non si parla quasi più dei prodotti singoli, ma delle loro applicazioni, ormai è la soluzione a fare la differenza. Di conseguenza, quello che i nostri partner si aspettano da noi è una visione, o meglio, una pre-visione di cosa succederà negli anni. Ci sentiamo una sorta di influencer del settore!
Connessioni – In effetti non esiste una fiera o un appuntamento che in questo momento rappresenti il vostro mercato.
EM – Sì, non c’è nessun evento che abbia la nostra stessa proposta, e vorrei aggiungere neanche distributori che diano una panoramica così ampia. Esistono eventi simili, magari più verticali in alcune business unit, ma nessuno di questi, al momento, offre una visione a 360° del mondo dell’ICT, e in particolare del versante software e servizi. È lì che stiamo andando, ed è un trend molto netto: il mercato, anche per via dei problemi di shortage, richiede questo, e ce ne accorgiamo anche solo banalmente dalla proporzione di soluzioni hardware e software sempre più bilanciata nei nostri magazzini e dai continui nuovi servizi che Allnet.Italia mette a disposizione dei propri Partner.
C – Cambia anche l’impostazione del lavoro, perché vendere un prodotto o vendere un software o un servizio sono attività molto diverse…
EM – Esatto, il servizio, per esempio, è immediato, anche se è più difficile raccontarne le proprietà e guadagnarsi la fiducia del cliente, anche per ragioni di consuetudine. Un esempio: sempre più spesso le aziende hanno piattaforme Cloud proprietarie che talvolta vanno a sostituire i server interni, con un alleggerimento generale delle sale IT.
C – Guardando all’immediato futuro, quali sono i vostri obiettivi di crescita?
EM – Stiamo investendo nella cybersecurity e nella salvaguardia dei dati, ma anche nell’ambito – evidentemente connesso al primo– della comunicazione tra aziende. Sono due mondi in rapida evoluzione e in sempre più stretta integrazione, che richiedono infrastrutture complesse e sistemi al contempo centralizzati e capillari (basti pensare all’incremento dello smart working, e all’uso sempre maggiore delle identità digitali). Come esempio dell’urgenza della cybersecurity, resa indispensabile dal moltiplicarsi dei device connessi, dallo smart working, e da fattori anche politici e sociali, quest’anno abbiamo acquisito proprio un’azienda specializzata nella cybersecurity, l’italiana Symbolic, perché secondo noi è un settore fondamentale, che diventerà sempre più importante nel corso del tempo. L’altro filone sono le telecomunicazioni intese come UCC – Unified Communication & Collaboration – da sempre state il DNA di Allnet.Italia: nel nostro passato non per niente erano quello che venivano semplicemente chiamate “telefonia”. Riteniamo anche di fondamentale importanza il nostro ruolo di formatori e in-formatori per i professionisti del nostro settore, e vogliamo continuare a farlo, anche attraverso questo evento.
C – Un altro spunto interessante della manifestazione è stata l’apertura verso il mondo IoT…
EM – Sì, stiamo investendo molto in quel campo: i dati che provengono da sensori, ormai sparsi in tantissimi ambiti del nostro quotidiano, vengono veicolati e poi interpretati proprio tramite la rete. L’IoT e l’industria 4.0 credo saranno il futuro dell’ICT, perché il controllo e la gestione di qualsiasi dispositivo sono, e sempre più saranno, centrali, sia nel mondo dei consumatori finali che in quello delle imprese e questo, ovviamente, si lega al tema della cybersecurity di cui parlavamo poco fa. Inoltre, attraverso l’IoT possiamo ottimizzare i consumi, con conseguente alleggerimento dell’impatto ambientale, aspetto sempre più rilevante in questo periodo storico. Tuttavia, non è facile comunicare questa importante tendenza: nell’IoT il concetto di prodotto quasi scompare, e sentiamo la necessità di un lavoro culturale per spiegare ai nostri partner che non devono partire dal prodotto, ma dall’esigenza, dalla richiesta effettiva. Questo, per noi, è il futuro.