Dopo il lockdown e le progressive riaperture, stiamo vivendo oggi nuove restrizioni imposte dalla seconda ondata della pandemia. Che effetto avranno sul mercato AV? Che ne sarà dei lenti segnali di ripresa registrati in estate? L’ultima survey di AVIXA prova a dare qualche risposta.
Confermando la sua vicinanza alle aziende e ai professionisti globali del mondo AV, AVIXA ha continuato a monitorare in questi mesi l’impatto dell’emergenza sanitaria sul mercato. Dopo i duri mesi del lockdown e le progressive riaperture, la necessità di virtualizzare gli eventi, lo smart working e le teleconferenze avevano posto nuove sfide professionali al settore. E si iniziavano a intravedere segnali di miglioramento. Anzi, secondo le previsioni dell’associazione, il 2021 doveva essere l’anno della vera ripresa.
Ma l’ottimismo ha presto incontrato le difficoltà finanziarie delle aziende, oggi più caute negli investimenti, e lo spettro di una seconda ondata di restrizioni, divenute ormai realtà in molti Paesi. In gran parte dell’Europa occidentale, Italia compresa, la recrudescenza del virus ha portato nuove chiusure delle attività commerciali, con conseguente calo dei consumi.
I dati della survey parlano chiaro: a settembre, il 32,4% degli intervistati segnalava una ripresa dei progetti, in sostanziale aumento rispetto all’8,8% di inizio luglio. Tuttavia, le aspettative di una completa ripresa sono peggiorate. A luglio, il 37% pensava di dover attendere la seconda metà del 2021 per riportare le vendite al livello del 2019. Ora la percentuale è salita al 44%. Nel mese di settembre, inoltre, l’indice di occupazione AV era leggermente aumentato, indicando un buon clima di fiducia delle aziende. Ma fattori come difficoltà economiche e nuova ondata della pandemia rendono impossibile fare previsioni certe: è probabile che il tasso di disoccupazione nel mondo AV torni a salire prima della fine dell’anno.
Insomma, la situazione attuale ci dice che la strada è ancora in salita e la ripresa del 2021 è meno semplice del previsto. Ma AVIXA ci esorta a essere ottimisti e a “tenere duro”, perché la volontà di condividere eventi ed esperienze dal vivo è ancora molto forte. Lo ha dimostrato InfoComm Pechino, che ha attirato più di 30.000 partecipanti, circa il 75% dell’affluenza del 2019.
Non è ancora finita, ma finirà prima poi!