Tutti i dettagli e le foto della conferenza stampa.
Anche se ormai la notizia era bruciata da una anticipazione non autorizzata su un giornale spagnolo, la conferenza stampa di presentazione del trasferimento di ISE alla Fira Gran Via di Barcelona si è svolta ugualmente, nel consueto stile professionale e insieme rilassato che contraddistingue i press meeting di ISE.
Viaggio a Barcellona, accoglienza, transfer organizzato, alle 13,00 la stampa internazionale e locale si è ritrovata nella stupenda Sala dei Cento del Comune di Barcellona: presenti il Sindaco Ada Colau, il Ministro per l’Impresa e lo Sviluppo del Governo Catalano Signora Angels Chacón, il General Manager della Fira, Constantì Serrallonga, David Labuskes CEO di AVIXA, Tabatha O’Connor CEO e Global President di CEDIA, e naturalmente Mike Blackman, Managing Director di ISE.
Le ragioni del trasferimento di ISE sono note: la fiera cresce, e nonostante nel 2018 sia già stato necessario collocare una cinquantina di stand in una tensostruttura collegata al RAI, diverse aziende sono in lista d’attesa, senza contare il sovraffollamento dei padiglioni. Come ha detto Blackman: “Quando la famiglia cresce ha bisogno di più spazio, per cui ci si sposteremo in una casa più spaziosa con un cortile più grande”, e ancora: “Vogliamo essere certi di poter continuare a offrire il giusto spazio per creare business nel settore AV”.
Ma nella conferenza stampa sono emersi nuovi dettagli, anche grazie alle numerose domande poste dalla platea: l’opportunità (confermata) del mese di febbraio, il rimanere o meno di una “eredità” ad Amsterdam (l’evento sul mapping rimarrà e sarà sviluppato), se ISE a Barcellona vorrà dire anche eventi per la città, e questo accadrà ma senza cambiare il suo profilo b2b. Sullo spinoso tema della gestione dei padiglioni (a ISE il “diritto di prelazione” per i migliori posizionamenti è dato da un punteggio composto da anzianità e grandezza degli stand avuti nel tempo), Blackman ha risposto che questi due anni a venire serviranno anche a capire il flusso visitatori, definire le posizioni degli stand, e a focalizzare meglio i padiglioni per tematiche, in modo che le visite risultino più efficaci; ha inoltre precisato che verrà dato anche più spazio a filoni che fino a oggi ne hanno avuto meno, come il residenziale, ma senza uscire dalla specificità del mercato di riferimento.
Il tema dell’independentismo catalano, che l’anno scorso – per citare solo l’ultimo episodio – ha impattato non poco sulla città, è stato purtroppo appena sfiorato: sia le rappresentanze politiche sia quelle di ISE hanno preferito focalizzarsi sulla vivacità di Barcellona, e sul suo duplice profilo, votata in egual misura a tecnologia e progresso (pensiamo al World Mobile Congress), come a cultura e turismo. In effetti, considerando (come lo stesso Blackman ha affermato) che una fiera porta in dote mediamente dalle 12 alle 20 volte quanto viene speso in fiera… beh, il contro potrebbe essere sui 400 milioni di euro.
Interessante anche l’argomento degli ultimi due anni di RAI, che saranno affrontati allargandosi temporaneamente all’Hotel Accor, a pochi minuti a piedi dal RAI, e nel nuovo padiglione che sarà pronto però solo nel 2020.
[ngg_images source=”galleries” container_ids=”6″ display_type=”photocrati-nextgen_basic_slideshow” gallery_width=”600″ gallery_height=”400″ cycle_effect=”fade” cycle_interval=”10″ show_thumbnail_link=”1″ thumbnail_link_text=”[Show thumbnails]” order_by=”sortorder” order_direction=”ASC” returns=”included” maximum_entity_count=”500″]
Il pomeriggio è stato dedicato alla visita di Fira Gran Via: uno dei maggiori poli espositivi europei, si estende su otto padiglioni per quasi 200.000 mq, è collegata a un centro congressi con sale fino a 600 presenze, e si trova a soli 12 Km dall’Aeroporto, pur rimanendo in città. I padiglioni appaiono razionali e la logistica comoda, (400 parcheggi, due linee della metro, hotel e servizi nelle vicinanze), non disdegna una impostazione green, e promette… non ultimo, un clima migliore di quello olandese! A parte gli scherzi, sono queste caratteristiche ad aver risposto alla domanda che viene prima di tutte le altre: perché Barcellona!
Alle quali andrà sommata la disponibilità della politica locale ad accogliere correttamente, in senso lato, una manifestazione che porterà a Barcellona denaro, persone, spunti, energie e opportunità.
La giornata si è conclusa con una piacevolissima cena (con panorama mozzafiato sul mare): una ulteriore occasione di scambiare punti di vista e idee con tanti colleghi provenienti dai quattro angoli del pianeta che, in generale, vedono con favore uno spostamento che pareva già inevitabile prima dell’annuncio.
Ancora un ringraziamento a ISE per averci coinvolti in questo importante momento per il settore: un passaggio certo necessario, ma che andrà gestito con cautela e attenzione.
www.iseurope.org