Complessa e articolata la partecipazione di Samsung al Fuorisalone 2019: un percorso in quattro tappe presso il Samsung District @Smart Arena racconta in 8K una Milano affascinante e inedita, mentre un’installazione interattiva in via Bergognone coinvolge i visitatori nel rapporto tra tecnologia e mondo reale
Samsung Electronics ha proposto, per l’edizione 2019 del Fuorisalone, “MILAN UNVEILED – Viaggio nella città che non hai ancora scoperto”, installazione costruita sulla tecnologia QLED 8K e costruita nella Samsung Smart Arena.
Quattro brevi docufilm in 8K raccontano una Milano nascosta su diversi monitor Samsung QLED 8K. Dalla Biblioteca Braidense al Quartiere Giardino di via Lincoln, vera oasi nel cuore della città; dall’Acquario Civico, elegante edificio liberty al cui interno rivive un ecosistema da fondale marino, fino alla Highline Galleria, con la sua passerella di 250 metri che permette di fare due passi nel cielo della città, il percorso visivo offerto da Samsung è suggestivo e ulteriormente valorizzato – oltre che dalla scelta delle location – dalla risoluzione 8K, che esalta i dettagli e la purezza dell’immagine.
I monitor Samsung QLED 8K Q900R utilizzati hanno coperto diversi formati, 85”, 75” e 65”, includendo la tecnologia Real 8K Resolution con una luminosità massima di 4.000 nit. Il modello Q900R, peraltro, sfrutta la tecnologia proprietaria 8K AI Upscaling, basata sull’intelligenza artificiale integrata nel processore Quantum, in grado di ottimizzare la qualità tanto dell’immagine quanto del suono. indipendentemente dal formato originale del contenuto, alla risoluzione 8K. Inoltre, i TV QLED Samsung 8K includono anche la tecnologia Direct Full Array Elite, che eleva il rapporto di contrasto, e lo standard HDR10+.
Il Fuorisalone 2019 di Samsung è stato poi completato dalla interessante installazione “Resonance”, allestita nello Spazio Bergognone 26, e pensata per creare una stretta interazione tra tecnologia e “mondo reale”. I visitatori si muovono in una sorta di labirinto di luci e colori in cui una serie di installazioni mettono in relazione il suono, la voce dei singoli visitatori, con una serie di effetti fisici ben visibili: l’agitazione di un “tappeto” di palline, l’oscillazione di “stringhe” che simulano le corde vocali, fino alla riproduzione di un piccolo ecosistema naturale che varia e cambia a seconda dell’azione degli spettatori.
Insomma, i visitatori diventano parte integrante dell’esposizione, che “vive” grazie ad essi, e si nutre dei loro più semplici e spontanei gesti come respirare, parlare, toccare. Un modo per estrinsecare e rendere visibile il peso, crescente, della tecnologia nel mondo che ci circonda.
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