Giulio Salvadori, <\/strong>Direttore dell\u2019Osservatorio Internet of Things, ha parlato infatti di buoni risultati, considerando il contesto in cui le aziende hanno dovuto operare, quasi \u201cinsperato\u201d a inizio anno. Tra marzo e maggio, durante il primo lockdown, le vendite sono infatti letteralmente crollate: una perdita che in molti casi oscilla tra il -60% e il -100% rispetto allo stesso trimestre del 2019. Meglio gli altri mesi dell\u2019anno, con buoni tassi di crescita tra settembre e novembre 2020.<\/p>\nTecnologie per cambiare stile di vita \n<\/strong>Al di l\u00e0 dell\u2019impatto sulle vendite, l\u2019emergenza ha portato le persone a modificare non poco il rapporto con la propria abitazione. Ci\u00f2 ha favorito in primo luogo l\u2019utilizzo di alcune tipologie di oggetti smart in casa (smart speaker e piccoli elettrodomestici), con il 67% dei consumatori che dichiara di utilizzare \u201cspesso\u201d le soluzioni acquistate. Inoltre, si sono riscoperte nuove abitudini, come la passione per la cucina e il desiderio di rinnovare<\/strong> la propria casa. Il 46% degli intervistati, infatti, sta gi\u00e0 facendo o ha in mente di fare interventi sulla propria abitazione. Questo genera importanti ricadute sull\u2019acquisto di oggetti smart, funzionali al nuovo modo di abitare e vivere (purificatori d\u2019aria, impianti audio, soluzione per videoconferencing, ecc.), e sul lavoro dei professionisti del settore.<\/p>\nIn aggiunta, la pandemia ha accresciuto la cultura digitale degli utenti<\/strong>: sempre pi\u00f9 persone che navigano sul web e svolgono operazioni online. Un esempio? Da marzo 2020, il 25% degli italiani ha eseguito pi\u00f9 operazioni nell’online banking, mentre il 34% ha ordinato la spesa online per la prima volta o pi\u00f9 di prima. La pandemia sta quindi progressivamente trasformando le abitudini di acquisto<\/strong> dei consumatori e, pi\u00f9 in ampio, il loro rapporto con il digitale.<\/p>\nI \u201cpreferiti\u201d della smart home \n<\/strong>Se lo stare molto tempo in casa ha favorito le vendite di alcune soluzioni smart, ci\u00f2 non vale per la sicurezza<\/strong>, che mantiene il primato (21% del mercato, circa 105 milioni di euro), ma registra una significativa battuta d\u2019arresto (-30% nel 2020). E questa tendenza \u00e8 confermata anche dal consumatore: la sicurezza \u00e8 ancora al primo posto tra le motivazioni d\u2019acquisto di oggetti smart, ma in calo rispetto al 2019 (27% vs 36%).<\/p>\nGli smart speaker<\/strong> raggiungono al primo posto le soluzioni per la sicurezza con 105 milioni di euro (21% del mercato, +10%). Il 2020 \u00e8 stato per queste aziende un anno importante, in termini di nuove partnership, aggiunta di skill e consolidamento del mercato. Le performance hanno riguardato in particolare i nuovi dispositivi dotati di display. Rimane tuttavia molto da fare per abilitare una vera e propria integrazione<\/strong> con la smart home: in Italia solo il 14% dei possessori di smart speaker utilizza questi dispositivi per gestire altri oggetti in casa.<\/p>\nA breve distanza gli elettrodomestici con 100 milioni di euro (20%, +17%). Questo perch\u00e9 ormai numerosi produttori offrono l\u2019intera gamma \u201cconnessa\u201d, ma insieme alle vendite cresce anche l\u2019effettivo utilizzo delle funzionalit\u00e0 smart. Il 59% di chi possiede oggetti connessi li ha usati (+19% rispetto al 2019). Seguono – in termini di incidenza sulle vendite – le caldaie, i termostati e i condizionatori connessi per la gestione del riscaldamento<\/strong> e della climatizzazione<\/strong> con 75 milioni di euro (15%, +15% rispetto al 2019). Qui, naturalmente, entrano in gioco Superbonus ed Ecobonus, oltre alla maggiore consapevolezza dei risparmi ottenibili in termini di consumo energetico e comfort.<\/p>\nAlla ricerca dello standard \n<\/strong>Dal punto di vista tecnologico, nel 2020 i principali consorzi per l\u2019interoperabilit\u00e0 della Smart Home <\/strong>hanno dato una spinta importante verso la standardizzazione delle tecnologie di integrazione, con lo sviluppo di specifiche e programmi di certificazione dedicati all\u2019interoperabilit\u00e0.<\/p>\nContinuano gli sforzi del gruppo di lavoro congiunto Connected Home over IP (CHIP)<\/strong> sulla definizione delle specifiche dell\u2019omonimo framework open-source. Il consorzio – guidato dalla ZigBee Alliance <\/strong>e sostenuto anche da Amazon, Apple<\/strong> e Google<\/strong> – ha avviato ufficialmente i lavori a gennaio 2020, pubblicando il codice sorgente delle prime implementazioni di riferimento per i dispositivi connessi e aprendo ai contributi delle comunit\u00e0 di sviluppatori in ottica open-source. Se l\u2019iniziativa CHIP, mira ad abilitare l\u2019interoperabilit\u00e0 attraverso un\u2019integrazione a livello di campo, l\u2019Open Connectivity Foundation <\/strong>(OCF) punta invece sulla standardizzazione della comunicazione tra i cloud dei produttori di dispositivi. Il consorzio – guidato da Electrolux, LG, Qualcomm e Samsung – ha introdotto la nuova implementazione di riferimento per l\u2019integrazione cloud-to-cloud e il programma di certificazione Unified Cloud Interface (UCI).<\/p>\nGuardando al futuro \u2013 e non si tratta certo di una novit\u00e0 – tutte le tendenze analizzate dall\u2019osservatorio evidenziano il ruolo dell\u2019Intelligenza Artificiale (AI)<\/strong> come tassello sempre pi\u00f9 importante dell\u2019ecosistema delle case intelligenti.<\/p>\nwww.osservatori.net<\/a><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"Connettivit\u00e0, semplificazione e analisi dei dati sono i principali fattori di sviluppo della smart home, che in Italia vale pi\u00f9 di mezzo miliardo di euro, secondo l\u2019ultimo report del Politecnico…<\/p>\n","protected":false},"author":3,"featured_media":25881,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[2497],"tags":[3284,3733,3734,2974],"yoast_head":"\n
La casa italiana resta connessa - connessioni.biz<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n