Franck Racape, Vice President EMEA, ci ha raccontato – in esclusiva per l’Italia – alcuni dettagli delle novità di casa Philips, annunciate lo scorso 14 gennaio.
Vi abbiamo comunicato qualche giorno fa la notizia del “rebranding” di PPDS, l’azienda dietro al marchio Philips Professional Displays: ben più di un aggiornamento grafico di un logo, significa soprattutto un nuovo approccio commerciale e organizzativo. Nell’occasione abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Franck Racape, Vice President EMEA, una gradevole chiacchierata per qualche utile precisazione e informazione aggiuntiva sui tre filoni che guidano i cambiamenti annunciati in PPDS: soluzioni complete, presenza a livello globale, sostenibilità.
Connessioni – Il rebranding, e il cambio di approccio al mercato annunciati, riguarderanno tutte le regioni?
Frank Racape – I nostri clienti devono avere accesso alle medesime tecnologie, soluzioni, e potenzialità commerciali e di sviluppo, indipendentemente da dove si trovano. La regione di lavoro non deve rappresentare un limite. Soprattutto desideriamo offrire ai nostri clienti un accesso al business su base globale, e non solo locale, questo comporta per loro essere all’altezza di questa sfida e per noi aiutarli a esserlo con tutti i nostri mezzi. Questo è il nostro obiettivo. In ogni Regione esiste già un network di partner in grado di offrire soluzioni complesse, adatte a ogni situazione e necessità specifiche del luogo.
C – Nel vostro comunicato si parla di “total solution”: di cosa si tratta esattamente?
FR – Passare dal concetto di vendere un Display, a quello di proporre una soluzione completa; tuttavia, data la sempre maggiore complessità di prodotti e sistemi, preferiamo appoggiarci a partner di valore per le tecnologie nelle quali non siamo specializzati. Da qui la collaborazione con Bosch, PeopleCount e NowSignage, un esempio di quello che potremo offrire nel futuro: grazie anche a loro siamo in grado di raggiungere questo obiettivo e, naturalmente, anche quello di riuscire a far parlare, in maniera efficiente e senza difficoltà, i mondi dell’Hardware e del Software. Desideriamo essere certi che chiunque utilizzi apparecchiature Philips possa usare facilmente il Software desiderato, e viceversa.
C – Che ruolo ha avuto la pandemia, se lo ha avuto, in questi cambiamenti?
FR – Si tratta di un percorso che avevamo iniziato più di un anno fa, e che la pandemia ha accelerato. Sotto i suoi effetti molti mercati e le relative necessità sono cambiate, basti pensare a come oggi utilizziamo gli uffici, in maniera ibrida e non più quotidiana ed esclusiva. I cambiamenti annunciati mirano a metterci nella posizione di rispondere meglio e in maniera più agile alle esigenze di oggi, in tutti i mercati verticali che copriamo.
C – Cambierete il vostro modello di business?
FR – Si tratta di una evoluzione, e non di una rivoluzione: desideriamo supportare sempre meglio i nostri partner di canale, come visto poco fa, ma la catena di valore e di stima con i nostri clienti rimane la stessa. I nostri clienti principali sono e restano i System Integrator, i consulenti, gli installatori… desideriamo aiutare loro a gestire meglio il mercato, come dicevamo con soluzioni complete e ampliando l’azione fuori dai confini territoriali abituali.
C – I vostri competitor rimarranno gli stessi?
FR – Operiamo in un mercato complesso, e noi siamo un produttore “generalista” (display, LED, TV ecc…) che si confronta che produttori anche molto specializzati. Ma è proprio attraverso le collaborazioni che possiamo operare bene.
C – Per ultimo, qualche spiegazione sul logo…
FR – Abbiamo voluto un logo modulare e flessibile, che si adattasse a tutti i layout, e che possa rispecchiare questo nuovo approccio “agile” al business… per il colore non poteva che essere questo, il Blu rappresenta Philips da sempre.